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"Terraforma", successo per i tre giorni di musica e arte a Villa Arconati

Nonostante le previsioni meteo non incoraggianti, più di duemila persone arrivate da tutto il mondo hanno invaso il bosco della Villa per il festival internazionale

festival terraforma
ufficio-stampa

Si è conclusa domenica 14 giugno nel bosco di Villa Arconati, alle porte di Milano, la seconda edizione di "Terraforma", festival internazionale di musica dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità ambientale. Come per l'edizione inaugurale, più di duemila persone, a dispetto delle previsioni meteo poco incoraggianti, per tre giorni hanno goduto degli spazi verdi della Villa, sotto il palco, nell'area di ristoro e nella nuova e ombreggiata zona camping.

"Terraforma", successo per i tre giorni di musica e arte a Villa Arconati

L'obiettivo della seconda edizione di Terraforma è stato raggiunto: l'attenzione e l'aggregazione di un pubblico sempre più cosmopolita, responsabile e consapevole della natura che lo ha accolto tra gli alberi e le strutture ecosostenibili, e l'avanzamento del progetto di riqualificazione sviluppato in collaborazione con Fondazione Augusto Rancilio per il recupero di Villa Arconati. A catalizzare l'interesse dei partecipanti, quindi, non è stata solo la musica di venti artisti internazionali, ma anche le attività collaterali. I workshop interattivi, da quello di ceramica a quello – con performance serale – nella nuova struttura “Troppotondo” disegnata dallo studio milanese Zarcola con Francisco Rodriguez, sono stati un successo.

A testimonianza del richiamo internazionale di Terraforma, oltre il trenta per cento dei partecipanti è giunto da Francia, Inghilterra, Turchia, Svizzera, Germania, Olanda, Austria, Spagna, ma anche Estonia, Stati Uniti, Grecia, Iran, Portogallo, Repubblica Ceca, Colombia, Albania, Australia, Lussemburgo, Slovenia, Serbia, Svezia, Cile, Ungheria, Brasile, Perù. Raddoppiato rispetto allo scorso anno anche il numero di campeggiatori, con 400 persone arrivate sin dalle prime ore del venerdì.

I cinquanta volontari coinvolti nell'organizzazione, venti in più rispetto all'edizione 2014, hanno contribuito in modo determinante allo svolgimento di tutte le attività del festival, anche nei momenti di maggiore difficoltà come nella giornata di domenica, funestata dal maltempo, che ha costretto alla chiusura del palco – diventato ormai un simbolo di Terraforma – e alla prosecuzione delle performance nel portico interno della Villa.

“Sono stati tre giorni incredibili, le difficoltà meteo non hanno fatto altro che unire tutti i partecipanti a conferma che Terraforma è molto di più di un festival musicale”, hanno dichiarato gli ideatori Ruggero Pietromarchi, Alberto Brenta e Dario Nepoti dell'associazione Threes. "Con questa seconda edizione volevamo migliorare alcuni aspetti dell'esperienza, quali il campeggio più attrezzato, le attività di workshop e lecture nella nuova struttura architettonica e il mercato slow food. Inoltre, dopo Terraforma, il Parco di Villa Arconati può vantare una nuova area bonificata, che va ad aggiungersi a quelle della prima edizione nel progetto a lungo termine di riqualificazione dell'intera area boschiva".