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"Mr Pùntila e il suo servo Matti", la commedia grottesca di Bertolt Brecht all'Elfo

Va in scena dal 18 gennaio allʼ11 febbraio uno dei testi più famosi del drammaturgo tedesco nella versione di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

ufficio-stampa

"Mr Pùntila e il suo servo Matti" è una delle opere più famose di Bertolt Brecht dopo "L'Opera da tre soldi", ma poche volte rappresentata in Italia.

Dal 18 gennaio torna all'Elfo Puccini di Milano nella versione di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Variante di "Dottor Jekyll e Mister Hyde" e ispirata a "Luci della città" di Chaplin, la storia è stato scritta dal drammaturgo come allegoria capitalista, raccontando della doppia personalità schizofrenico del ricco possidente Pùntila per parlare del concetto di ambivalenza nell'animo umano.

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno firmato il primo Brecht interamente "made in Elfo" che ha debuttato nel 2015: uno spettacolo grottesco e fumettistico, dalle tinte farsesche, tratto da un'opera scritta nel 1940 e rappresentata per la prima volta nel 1948 (poi scelto per inaugurare nel 1949 la prima stagione del Berliner Ensemble), quando Brecht arrivò in Europa dopo il lungo esilio negli Stati Uniti.

Puntila è un testo fra i meno cupi del teatro del drammaturgo tedesco, definito dallo stesso autore “Volksstück”, ossia dramma popola, che in questo caso rivolge l'attenzione tanto alla tematica del capitalismo quanto a quella della disuguaglianza sociale.

Il personaggio di Mr Pùntila è pieno di fascino e ambiguità proprio a causa nella sua doppiezza che, per stessa ammissione dell'autore, ricalca un personaggio celebre dell'epoca, lo schizofrenico protagonista chapliniano di “Luci della città”, uscito al cinema nel 1931. Così Pùntila mostra una personalità dissociata e dalla doppia faccia: da sobrio è un crudele sfruttatore dei suoi dipendenti e interessato solo ai suoi interessi di capitalista senza scrupoli (oltre a voler obbligare la figlia Eva a sposare un diplomatico) e da ubriaco è magnanimo e ben disposto con tutti (e sprona Eva a prendere per marito il suo autista Matti). In un rapporto servo-padrone che richiama altri precedenti (da Don Chisciotte/Sancho Panza a Don Giovanni/Leporello), a Matti rimane il compito di smontare le false promesse e i "passeggeri" slanci di bontà: Pùntila diventa così l'emblema di una società capitalista fatta di disuguaglianze e profonde contraddizioni. Come la nostra.