FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

"La crisi di luglio": "Le nostre canzoni sono come la commedia, divertitevi e pensate"

Esce il 4 settembre "In netta ripresa", il primo Ep del duo bresciano. "Non vogliamo fare cose pesanti - spiega Daniele Ardenghi a Tgcom24 -, ma questo non ci impedisce di raccontare il mondo intorno a noi"

la crisi di luglio
ufficio-stampa

La crisi di luglio? Arriva a settembre. Il 4 per l'esattezza, quando, dopo il singolo "Vacanze a Rimini", uscirà l'Ep "In netta ripresa", lavoro di debutto dal duo bresciano formato da Andrea Podestani e Daniele Ardenghi. Sei brani in bilico tra divertimento e pensiero, con l'accento posto sul primo. "Non potremmo mai fare una cosa pesante - spiega Ardenghi a Tgcom24 -, questo non toglie che si possa raccontare di noi e di ciò che ci circonda".

"La crisi di luglio": "Le nostre canzoni sono come la commedia, divertitevi e pensate"

Si ispirano al britpop che parte dagli Smiths e arriva agli Oasis e ai Blur, e nelle loro canzoni possono entrare la strage di Bologna come i luoghi comuni che segnano le tipiche vacanze degli italiani perché dicono che "La forma canzone è come la commedia al cinema: Chi vuole, dopo, può anche riflettere". Un po' di nostalgia con lo sguardo al Festivalbar, Fiorello e il Karaoke ma anche riflessioni sul mondo che ci circonda. E poi tanto calcio, passione bruciante. La crisi di luglio è tutto questo e molto più.

Un progetto nato quasi per caso i cui video però hanno raccolto in Rete centinaia di migliaia di visualizzazioni e che ora si appresta a un salto di qualità allargando lo sguardo dal singolo "Vacanze a Rimini" agli altri brani che compongono l'Ep "In netta ripresa". Un lavoro che rispetto alle intenzioni iniziali si è evoluto... "La nostra idea era quella di fare il 'Parklife' bresciano - spiega Ardenghi -: come i Blur avevano fatto per Londra, noi volevamo raccontare la vita della provincia di Brescia".

E cosa vi ha fatto cambiare idea?
Ci è stato fatto giustamente notare che per quanto interessante il lavoro rischiava di essere troppo locale. E così abbiamo allargato la visione. Pensavamo potessere essere un problema e invece è stato molto più stimolante. Del progetto iniziale è rimasto "Benaco" (nome latino del lago di Garda - ndr), che è anche il pezzo grazie al quale siamo stati notati dalla casa discografica.

Nel testo di "Vacanze a Rimini" partite dalla strage di Bologna per arrivare ai luoghi comuni delle ferie in riviera...
E' la nostra cifra. Proprio per quella che è la nostra indole non potremmo mai fare una cosa pesante, divertirci è la prima cosa a cui puntiamo. Ma questo non ci deve impedire di raccontare di noi e di quello che ci circonda. "Vacanze a Rimini" parte dall'idea dei ricordi di un bambino. A tutti è capitato di essere in vacanza a quell'età e sentire cose che accadono delle quali non capisci nemmeno la portata. Senti i telegiornali, vedi un titolo di quotidiano... Sei in vacanza e non ci badi ma costruiscono una parte di te.

Come nascono i vostri testi?
L'ispirazione arriva dalle cose e nei momenti più disparati. E proprio la loro estemporaneità, anche se nulla è lasciato al caso, credo doni loro una certa freschezza.

Il vostro è un nome che colpisce per l'originalità. Come è nato?
Quando apri la pagina di Wikipedia viene sempre proposto un articolo random. Eravamo in cerca di un nome da darci e Andrea ha aperto trovando un articolo sulla crisi di luglio, quel periodo che poi portò alla scoppio della Prima guerra Mondiale. Ci è piaciuto ed è rimasto, anche perché poi lo ha trovato interessante anche l'etichetta discografica.

Come vi siete trovati?
Andrea suona la chitarra e canta da sempre, mentre io ho iniziato a fare musica più recentemente. Ci siamo conosciuti all'università e ci siamo trovati subito bene anche se, perfettamente in linea con l'amore che abbiamo per il britpop, il nostro è un rapporto un po' alla fratelli Gallagher...

In che senso?
Che è un rapporto di amore e odio continuo. Ma molto fruttuoso. Le canzoni, eccezion fatta per qualche caso, le scriviamo separatamente e questo ha portato a una positiva competizione tra di noi: ognuno cerca sempre di dare il meglio. Io sono più vulcanico, lui più 'manovratore', ma alla fine arriviamo a una sintesi.

Entrambi avete un altro lavoro: questo progetto rappresenta per voi una svolta nella vita?
No, non si può sapere cosa accadrà ma al momento non ci cambia l'esistenza. Questo non ci impedisce di essere felici di quello che stiamo facendo. Oltretutto la musica per noi non è mai stata un'ossessione quindi non abbiamo mai sentito la pressione: è come se ci avessero invitato in un negozio di giocattoli e ci avessero dato carta bianca per giocare.