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"Captain Fantastic" è Viggo Mortensen, un padre fuori dal comune

Lʼattore americano è il protagonista del film di Matt Ross, che uscirà nelle sale italiane il 7 dicembre

Smessi i panni del personaggio che lo hanno reso famoso, Aragorn de Il Signore degli Anelli, Viggo Mortensen indossa con maestria quelli di un padre sui generis e convince il pubblico alla Festa del Cinema di Roma con Captain Fantastic di Matt Ross.

Uno dei film più attesi della rassegna e anche uno dei più interessanti e lungimiranti. Presentato nella selezione ufficiale, in collaborazione con Alice nella città uscirà nelle sale il 7 dicembre.

Un'interpretazione da lode quella di Mortensen nei panni di Ben Cash, che nel bel mezzo delle foreste del Pacifico Nordoccidentale, sta crescendo la sua famiglia il più lontano possibile dall'influenza della moderna cultura consumista. Riempie i giorni dei suoi sei figli con un'educazione rigorosa, imponendo loro un allenamento fisico e un'istruzione impegnativi, ma necessari per sopravvivere nelle terre selvagge. Ben sta crescendo una tribù di "Re filosofi" dotati della resistenza cardiovascolare e muscolare dei migliori atleti, impartendo loro anche un'approfondita preparazione sui testi classici, che va ben oltre la loro età. Ma una tragedia si abbatte sulla sua famiglia, costringendolo a lasciare quel paradiso, faticosamente costruito, per iniziare, insieme con i suoi ragazzi, un viaggio nel mondo esterno che metterà in dubbio la sua idea di cosa significa essere un genitore, e tutto ciò che ha insegnato ai suoi figli.

"Amo i film di qualità", ha detto Mortensen all'HuffPost, "perché voglio far parte di storie che io stesso andrei a vedere al cinema" e da padre lui stesso, Mortensen afferma di rendersi ben conto di quanto sia difficile questo mestiere: "Anche io, più volte, mi sono posto quegli interrogativi”, ha aggiunto. Interrogativi che il film pone a tutti in maniera esplicita e con un'ironia intelligente che fa riflettere. "Sono io che ho sbagliato e che sto sbagliando o sono gli altri?", "Sono un padre modello oppure no?", "Quello che faccio per i miei figli è pura follia o è da lodare?", si chiederà Ben.

Per Matt Ross, sceneggiatore e regista di Captain Fantastic, la storia è un'esplorazione delle scelte che i genitori compiono per i loro figli. "Sono affascinato da tutti i temi che ruotano attorno all'essere genitori," spiega Ross. "Ben ha abbandonato il mondo esterno e qualsiasi ambizione personale per dedicare la sua vita a essere il miglior padre possibile. La questione è: è il miglior padre del mondo, oppure il peggiore? Quello che fa è folle, oppure follemente bellissimo?". Alcune esperienze vissute dalla famiglia Cash prendono spunto dall'infanzia di Ross. "A mia madre interessavano situazioni di vita alternative," dice. "Quando ero un bambino non la consideravamo un'esistenza fuori dalla civiltà la nostra, anche se vivevamo nelle comuni della California del Nord e nell'Oregon. Eravamo nel bel mezzo del nulla senza televisione e senza gran parte della tecnologia moderna." Ross ammette che mentre scriveva la sceneggiatura, si chiedeva la stessa domanda: Come essere genitore nell'America contemporanea? "È saggio permettere ai nostri figli di essere costantemente connessi alla tecnologia?" si chiede. "Dovremmo chiederci se è ragionevole permettere ai nostri figli di giocare a football, come facevo io da ragazzo. Poiché ci sono molte prove che dimostrano quanto sia pericoloso. Non devi per forza andare a vivere nella foresta e scalare rocce con i tuoi figli, come fa Ben, per correre dei rischi".

Il personaggio di Ben è, per molti versi, fonte di ispirazione per Ross. "Vorrei essere stato abbastanza coraggioso e altruista da abbandonare le mie aspirazioni e ambizioni di carriera per i miei figli", dice. "Per Ben, tutto ciò che faceva prima di questo assume un'importanza secondaria rispetto a crescere i suoi figli. Fa tutto ciò pagando un prezzo, ed è attorno a questo tema che ruota il film". Le scelte di Ben sono ben più estreme rispetto a quelle che potrebbe fare qualsiasi altro genitore. Per dieci anni, Ben e la sua famiglia hanno vissuto al di fuori di tutto, in un luogo remoto, dove cacciano e coltivano il loro cibo. Lui e sua moglie Leslie hanno scelto di crescere i loro figli in maniera totalmente diversa da quella che è la normalità, e la loro scelta genera dei dilemmi: il fine giustifica il mezzo? "Lui fa delle cose che potremmo legittimamente mettere in discussione, poiché mettono in pericolo le loro vite", dice Ross. "Il tema di come allevare i figli è molto attuale".