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Tajani: "Distruggere l' Europa sarebbe un errore gravissimo"

Il presidente del Parlamento Europeo guarda al futuro dellʼEuropa, senza trascurare i problemi del presente

"Come dopo la seconda guerra mondiale, abbiamo sempre dimostrato che siamo in grado di costruire un progetto per l'avvenire, è quello che dovremo cominciare a fare a partire dal 25 marzo, quando celebreremo il 60° dei Trattati di Roma": così Antonio Tajani, in un'intervista esclusiva concessa all'inviato di Newsmediaset Leonardo Panetta.

Il presidente del Parlamento europeo guarda al futuro dell'Europa, senza dimenticare i problemi del presente. Tra questi, il crescente populismo che, anche se non ha portato il leader dell'ultradestra Geert Wilters alla vittoria alle urne, resta una minaccia concreta anche per le prossime votazioni che si terranno in Europa, come in Francia.

"Mi auguro che le elezioni possano rappresentare un momento di cambiamento positivo - afferma Tajani - ma distruggere l'Europa sarebbe un errore gravissimo per mezzo miliardo di cittadini". C'è poi il problema dell'immigrazione per il Presidente del Parlamento Europeo: "C'è molto da fare per l'Africa soprattutto: il terrorismo di Boko Haram e la siccità costringono infatti moltissimi abitanti a fuggire dalle loro terre. Serve avere una diplomazia economica più forte ed organizzata: così si risolve il problema a lungo termine".

Infine un riferimento al nostro Paese, pilastro dell'Unione, anche di un'eventuale Europa a due velocità, ma sempre sotto osservazione di Bruxelles. "L'Italia deve fare molte riforme, economiche, sulla giustizia, riforme fiscali. L'Italia non può restare indietro, afferma Tajani - e con Francia, Germania e Spagna può guidare un cambiamento per avere un esercito europeo unico che permetta di risparmiare miliardi di euro, che potrebbero essere investiti in politiche sociali per favorire l'occupazione e la crescita.