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Riammessi e donne con il pancione: il secondo giorno del concorso

Il Consiglio di Stato permette la prova anche i laureati senza abilitazione a patto che abbiano il Provvedimento cautelare di ammissione. Sul web è polemica sulle candidate in dolce attesa

Un bel pasticcio.

Questa potrebbe essere la parola più adatta a indicare quello che stanno vivendo in queste ore il Ministero dell'Istruzione e le migliaia di prof che devono sostenere o che hanno sostenuto la prima prova del concorso scuola 2016. Il Consiglio di Stato ha ammesso alla selezione anche i laureati senza abilitazione, per cui rischia di saltare tutto, come riporta Skuola.net. Già, perché ora tutti gli esclusi dalla prova potrebbero tornare all'attacco, compresi quelli della classe di concorso che hanno partecipato al test del 28 aprile.

ALLA PROVA CON IL PROVVEDIMENTO - Proprio alla prova del 2 maggio, quella che coinvolge 5 classi di concorso (Italiano e Disegno artistico e modellazione odontotecnica la mattina; Design dei metalli, dell'oreficeria, delle pietre dure e delle gemme, Laboratori di scienze e tecnologie aereonautiche e Laboratorio di tecnologie del legno nel pomeriggio) potrebbero quindi presentarsi molti più prof del previsto. Perché, secondo quanto riportano alcune fonti sul web, per ottenere il lascia passare allo scritto del concorsone al quale si era stati inizialmente esclusi, basta presentarsi con il proprio documento di identità, codice fiscale, ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria e copia del provvedimento cautelare di ammissione con riserva. No provvedimento, no concorsone.

ERRORE IN VIALE TRASTEVERE? - Ecco che allora la paura si fa viva al Miur. E se questi esclusi fossero migliaia? E se non bastassero le postazioni al pc per poter svolgere la prova? Tutti dubbi legittimi.

MAMME DISCRIMINATE - Passiamo invece alle polemiche. Se quella per il compenso alle commissioni esaminatrici si sta spegnendo, un'altra è bella viva sul web proprio in queste ore. Secondo quanto è possibile leggere da alcuni portali specializzati, sembrerebbe che non sia stata riservata alcun tipo di attenzione alle donne in gravidanza che devono sostenere lo scritto. Addirittura vengono segnalati casi in cui, a 8 giorni dal termine del parto, una futura mamma è chiamata a sostenere il suo scritto a 120 chilometri da casa. Per tempo ha chiesto di poter spostare la sede a cui è stata assegnata proprio a causa della vicinanza del lieto evento, ma non c'è stato niente da fare. Un po' meglio va per chi deve solo allattare: è possibile farlo presentando il certificato medico. Peccato che non sia allo stesso modo possibile recuperare il tempo della prova perso per farlo.