FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Assenze, al Sud si perdono il triplo delle ore rispetto al Nord

I dati di ʼScuola in chiaroʼ, pubblicati dal Miur fotografano una situazione ben chiara: al Sud è fuga delle classi. Specialmente al liceo classico. Gli studenti più presenti? Veneti e friulani

Assenze, al Sud si perdono il triplo delle ore rispetto al Nord - foto 1
ansa

I dati di 'Scuola in chiaro' sulle assenze degli studenti italiani fotografano una situazione ben chiara: al Sud è fuga dalle classi.

La Puglia la regione più indietro. Ma è in tutto il Paese che i numeri non lasciano dormire sonni tranquilli. Con alcuni indirizzi che segnano numeri ben più alti della media nazionale. In certi casi, poi, si arriva a sfiorare il monte assenze massimo consentito. Ma i ragazzi dovrebbero fare attenzione: non è così impossibile superare i limiti imposti dai regolamenti. Per fortuna, però, ci sono anche zone d'Italia in cui a scuola ci si va quasi sempre. A riportare i dati è il sito Skuola.net.

Liceo classico
Analizzando il dato per i singoli indirizzi, i licei classici sono quelli pagano il prezzo più alto alle assenze, da Nord a Sud. In Puglia, però, la situazione è preoccupante; qui ci sono i ragazzi che bigiano di più: 93 ore medie di assenza all'anno nelle prime classi prima, 102 ore nelle classi seconde. Le assenze degli studenti pugliesi dei ginnasi, seguiti dai 'colleghi' siciliani e campani, incidono sul monte ore per oltre il 10 per cento in prima e per l'11,5 per cento in seconda. A fronte di una media nazionale che, al classico, si assesta attorno alle 58 ore di assenza in prima e 66 in seconda. Una media che è abbassata dagli studenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, in assoluto i più virtuosi: i veneti si assentano attorno alle 30 ore durante il primo anno e a 33 ore nel secondo anno; i friulani rispettivamente a 34 e 36 ore. I pugliesi, a conti fatti, si tengono lontani da scuola il triplo di quelli veneti.

Gli altri indirizzi
Il Sud, però, è in fondo alla classifica anche negli altri indirizzi: licei scientifici, istituti tecnici e istituti professionali. In questi ultimi, troviamo ancora una volta al top i ragazzi pugliesi, i più specializzati nel marinare le lezioni. Per loro, le 352 ore saltate in prima e le 304 in seconda rappresentano il 33 per cento e il 28 per cento delle 1.056 ore annue totali.

Attenzione alle assenze
Attenzione, però. Se si supera un certo numero di assenze il rischio di essere bocciati aumenta. Per essere promossi, infatti, non basta avere buoni voti, bisogna anche aver frequentano un numero minimo di giorni, o di ore. A stabilirlo, a partire dal 2009, è un decreto del Presidente della Repubblica - il n. 122 del 22 giugno - nel quale vengono poste le linee guida per la valutazione degli alunni, in relazione anche alle diverse casistiche. L'articolo 14, in particolare, definisce il numero massimo di assenze che si possono fare in un anno scolastico. Se questo limite viene superato senza una motivazione documentata, lo studente sarà costretto a ripetere l'anno. Ogni studente dovrà, quindi, presentarsi a scuola per tre quarti del totale delle ore (come stabilito dall'articolo 14, comma 7). Come calcolare il numero di giorni in cui si può mancare

Ma come si fa a sapere fino a che punto si può essere assenti?
Gli studenti devono andare a scuola minimo 200 giorni e ogni alunno si deve presentare in classe per il 75% delle ore totali. Risultato: si possono fare al massimo circa 50 giorni di assenza. Per quanto riguarda le assenze extra, queste devono essere preventivamente, o comunque tempestivamente, documentate e riguardano: motivi di salute, pari o superiori a 5 giorni (ricovero ospedaliero o cure domiciliari, in forma continuativa o ricorrente) e visite specialistiche ospedaliere e day hospital; motivi personali e/o di famiglia (provvedimenti dell'autorità giudiziaria, attivazione di separazione dei genitori in coincidenza con l'assenza; gravi patologie e lutti di componenti del nucleo familiare entro il secondo grado, rientro nel paese di origine per motivi legali, trasferimento della famiglia); partecipazione ad attività agonistiche e sportive organizzate da federazioni riconosciute dal Coni; adesione a confessioni religiose che limitino la frequenza in particolari giorni dell'anno.