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Scuole al freddo: a lezione con le coperte

Riscaldamenti spenti in molte scuole italiane: gli studenti corrono ai ripari come possono

LaPresse

Studenti al freddo e al gelo. Nel cuore della brutta stagione, con i bollettini meteo che non promettono nulla di buono, il microclima all'interno delle scuole italiane è tutt'altro che sano e ideale, colpa soprattutto dei riscaldamenti, che non funzionano come dovrebbero o rimangono spenti per mancanza di soldi. Da Foggia a Gela, da Avezzano a Bari, i termosifoni sono freddi e agli studenti non rimane che protestare o portarsi le coperte a scuola.

A SCUOLA CON LA COPERTA
Hanno fatto così i ragazzi dello psicopedagogico “Benedetto Croce” di Avezzano, in provincia dell'Aquila. I termosifoni non funzionano e loro si presentano a scuola armati di cappotti, sciarpe e plaid. Così fanno anche i ragazzi che frequentano il liceo “Elio Vittorini” e il geometra “Ettore Majorana” di Gela.

FA FREDDO, TORNATE A CASA
Giornate di scuola perse, perché rispediti a casa per mancanza di riscaldamento, gli studenti della scuola media “Dante Alighieri” di Civita Castellana e proteste al professionale “Einaudi” di La Spezia: qui, dopo aver resistito qualche ora al freddo, studenti e prof si sono alzati e se ne sono tornati a casa al caldo dei loro camini.

RISCALDAMENTO A ORE
Ritardi nella riparazione degli impianti di riscaldamento in molte scuole della provincia di Bari e problemi di risorse a Foggia, dove la Provincia ha ridotto il riscaldamento in tutti gli istituti superiori, perché non ha i fondi per saldare le bollette del gas. Ebbene, nelle scuole foggiane, i termosifoni rimangono accesi solo tre ore la mattina e, per le attività pomeridiane, sono assicurate due ore di riscaldamento per tre pomeriggi a settimana.