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Ue, cancro al polmone "flagello" per le donne: nel 2015 supererà quello al seno

Secondo uno studio italo-svizzero il tasso di mortalità femminile per tumore polmonare è cresciuto del 9% dal 2009, arrivando a 14,24 decessi ogni 100mila donne

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-afp

Nel 2015 il cancro ai polmoni si rivelerà un autentico flagello per le donne dell'Unione Europea, ancora di più rispetto al tumore al seno. A rivelarlo è uno studio italo-svizzero diretto da Carlo La Vecchia dell'Università di Milano e pubblicato su Annals of Oncology. La stima è stata calcolata in base ai comportamenti femminili rispetto al fumo che ancora resta la più importante causa di morte per tumore in Europa.

Le previsioni della ricerca - Lo studio offre alcune proiezioni sui decessi nei 28 paesi dell'Ue, che tuttavia conferma una diminuzione generale della mortalità per tutti i tumori, eccetto che per il cancro ai polmoni tra le donne e quello al pancreas per entrambi i sessi. Per quanto il numero totale di morti nelle donne rimarrà poco più alto per tumore della mammella rispetto al polmone (90.800 contro 87.500), il tasso di mortalità femminile per cancro del polmone è cresciuto del 9% dal 2009, arrivando a 14,24 decessi per 100mila donne. Quello per il cancro al seno è invece diminuito del 10,2% dal 2009 a 14,22 decessi per 100mila donne.

Le cause "storiche" dell'aumento - La donna ha iniziato a fumare regolarmente più tardi rispetto all'uomo. Sarebbe questa la causa principale dell'aumento del tasso di mortalità per cancro al polmone nella donna. L'effetto di questo comportamento a rischio si vede soprattutto in Gran Bretagna (mortalità di 21 donne ogni 100mila) dove la donna ha iniziato a fumare già durante la seconda guerra mondiale. Ma il problema non tarderà a manifestarsi anche negli altri paesi Ue, dove la stagione del '68 ha segnato l'avvio di questo comportamento dannoso anche tra le altre donne europee.

Tassi di mortalità - Quanto al numero complessivo di decessi nel 2015, si stima ve ne saranno in tutto 1.359.100 nei 28 stati Ue, ripartiti nel seguente modo: 766.200 maschi e 592.900 femmine. In pratica si registreranno 138,4 decessi ogni 100mila uomini e 83,9 ogni 100mila donne. Dati che comunque segnano una riduzione rispettivamente del 7,5% e 6% rispetto al 2009, e del 26% e 21% rispetto all'anno in cui si è registrato il picco di mortalità, il 1988. In altre parole nel 2015 sono attesi oltre 325mila morti in meno rispetto al 1988.