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E' nel cervello l'arma per dimagrire: scoperto ormone brucia-grassi

Secondo uno studio americano, la serotonina svolge un ruolo centrale nel metabolismo dei lipidi a livello dellʼintestino

Un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute, negli Stati Uniti, ha individuato nel cervello un ormone in grado di innescare la combustione dei grassi a livello intestinale.

Confrontando test su modelli animali e studi precedenti, gli studiosi hanno evidenziato la capacità del neurotrasmettitore serotonina di provocare la perdita di peso corporeo. La scoperta, descritta sulla rivista Nature Communications, potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di "controllare" il metabolismo dei lipidi.

I test sono stati condotti su nematodi (vermi cilindrici), che presentano un sistema metabolico più semplice di quello umano ma trasmettitori simili a livello cerebrale. I ricercatori ne hanno però modificato il Dna, eliminando alcuni geni al fine di interrompere lo scambio di informazioni tra la serotonina cerebrale e la possibilità di bruciare i grassi.

Una molecola nel mezzo - I risultati hanno evidenziato l'importanza di un neuropeptide denominato FLP-7, che nei nematodi viene secreto dai neuroni in risposta ad elevati livelli di serotonina. La molecola, immessa nel sistema circolatorio, è poi in grado di dare inizio al processo che consente di bruciare i grassi attraverso l'attivazione di un recettore a livello intestinale.

Come vengono bruciati i grassi - "E' stato un grande momento per noi", ha detto la professoressa Supriya Srinivasan, autrice principale dello studio. "Per la prima volta, è stato trovato un ormone cerebrale che stimola il metabolismo lipidico, senza alcun effetto sulla assunzione di cibo". Ecco la "catena" del meccanismo che induce la combustione dei grassi: un circuito neurale nel cervello produce serotonina in risposta agli stimoli sensoriali, come la disponibilità di cibo. La serotonina a sua volta stimola un altro insieme di neuroni a produrre FLP-7. Quest'ultimo attiva infine un recettore delle cellule intestinali, le quali cominciano trasformare il grasso in energia.