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Il 19 maggio è la Giornata Mondiale dellʼEpatite: 1,5 milioni gli italiani colpiti

Secondo lʼAmcli un contributo strategico potrebbe arrivare dal sequenziamento del gene del virus Hcv per identificarne i meccanismi di funzionamento

Giornata Mondiale dell'Epatite
sito-ufficiale

L'infezione ad opera del virus dell'epatite C (Hcv) colpisce almeno un milione e mezzo italiani e 170 milioni di persone nel mondo. Un autentico "flagello" che causa gravi patologie come le epatiti croniche, la cirrosi epatica e anche forme neoplastiche. In occasione della Giornata Mondiale dell'Epatite che si celebra il 19 maggio, l'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) sottolinea l'importanza del sequenziamento del gene del virus per identificarne i meccanismi di funzionamento e farne oggetto di un trattamento farmacologico mirato.

Il 19 maggio è la Giornata Mondiale dellʼEpatite: 1,5 milioni gli italiani colpiti

Secondo gli esperti dell'Amcli una diagnostica più complessa e raffinata che porta ad una migliore prognosi del paziente e ad una spesa più mirata potrebbe tradursi in un risparmio per il sistema sanitario nazionale. Al momento sono tre le classi principali di agenti antivirali diretti che vanno a colpire alcune proteine "vitali" per l'Hcv: gli inibitori delle proteasi NS3/4A, gli inibitori della polimerasi NS5B e gli inibitori della proteina NS5A.

Nonostante l'elevata percentuale di successo degli antivirali orali, la presenza del polimorfismo Q80K del gene NS3 di HCV (genotipo-1) riduce sensibilmente l' attività antivirale del simeprevir (inibitore della proteasi NS3/4A). La prevalenza del polimorfismo Q80K del gene NS3 dell'Hcv è variabile da Paese a Paese ed è presente anche in Italia. Prima di intraprendere un ciclo terapeutico che includa simeprevir, dunque, è fondamentale analizzare la sequenza del gene virale del paziente da trattare per accertarsi che non sia resistente alla terapia. In questo modo si potrà evitare un trattamento e una spesa inutili.

"Alcuni laboratori di microbiologia clinica sono già attrezzati per condurre una tale analisi e, come sempre più spesso succede, un aumento di spesa per una diagnosi microbiologica raffinata rappresenta un risparmio per il servizio sanitario", ha dichiarato Pierangelo Clerici, Presidente Amcli e Direttore Microbiologia Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano. In questo senso l'Emilia Romagna si conferma regione all'avanguardia nello sviluppo della ricerca in microbiologia, avendo sviluppato questo approccio presso il suo centro di riferimento di Bologna.

"Da alcuni mesi effettuiamo la ricerca di questo polimorfismo - spiega la microbiologa Silvia Galli - mediante sequenziamento NGS. Si tratta di un test che non è di routine, ma che ormai facciamo regolarmente. Abbiamo anche già trovato i primi casi di polimorfismo Q80K, risultato che ha permesso agli Epatologi che hanno in cura i pazienti di orientarsi verso trattamenti differenti dal simeprevir".