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E-cig sotto accusa: "Metalli pesanti nei liquidi"

Piombo, cromo e rame rintracciati da un nuovo studio commissionato da "Il Salvagente"

Afp

Piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti nelle e-cig. La presenza dei metalli pesanti è stata rilevata nei liquidi di trenta ricariche grazie a un'analisi, commissionata da "Il Salvagente" all'Università Federico II di Napoli. In due casi (Puffit e DKS) le concentrazioni di cromo sono più alte della media del campione e in un altro lo stesso accade per il rame (Genesis).

Metalli pesanti - Per il piombo nelle e-cig i livelli riscontrati sono superiori a quelli che la legge prevede per l'acqua, e 12 casi superano la concentrazione media nel sangue degli italiani. Per l'arsenico 20 campioni sforano entrambi i limiti.

Dopo che a giugno "Il Salvagente" aveva denunciato una presenza eccessiva di arsenico e di altri metalli pesanti nelle ricariche di sigarette elettroniche in vendita in Italia e, qualche giorno fa è stata la Francia a mostrare una presenza di sostanze potenzialmente cancerogene nel fumo elettronico, ora è di nuovo il settimanale dei consumatori italiano a sollevare pesanti interrogativi.

"Servono regole" - "Il Salvagente" osserva: "Altrettanto indefinite sono le conseguenze per la salute inalando questi metalli: contaminanti naturali o di derivazione antropica, che oltre certe concentrazioni - attesta la letteratura scientifica - esercitano un'azione tossica sulla salute, specie per effetto dell'accumulo, e sono considerati concausa di varie patologie cronico-degenerative. Ragioni sufficienti a dettare limiti in ogni settore di consumo: alimentare, cosmetico, farmacologico, ambientale".

Anche se le evidenze sull'impatto sulla salute dell'uso regolare della sigaretta elettronica sono ancora controverse, in Francia come in Italia la richiesta è quella di una normativa, ribadisce l'associazione, "senza nessun pregiudizio sulla sigaretta elettronica".

Il Codacons chiede controlli e sequestri - Dopo l'inchiesta il Codacons ha chiesto controlli e sequestri a tappeto in tutta Italia e soprattutto regole certe in materia. Il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi ha affermato: "Il vero problema è l'assenza di una normativa che regolamenti il settore delle e-cigarettes e dei liquidi, nel quale regna il vero e proprio caos e in attesa di regole certe, il ministero della Salute e i Nas devono compiere analisi a tappeto su tutti i liquidi per sigarette elettroniche venduti in Italia, acquisendo i prodotti all'interno dei tanti punti vendita in franchising presenti sul territorio. Tutti i liquidi che possono rappresentare un pericolo per la salute devono essere ritirati dal commercio con effetto immediato, sulla base del principio di precauzione e a tutela dei consumatori".

Rienzi ha concluso: "Non vogliamo demonizzare le sigarette elettroniche, ma in assenza di certezze e regole precise sulle sostanze contenute nei liquidi e sulle possibili conseguenze per la salute derivanti dall'inalazione delle stesse, devono essere ritirati dal mercato quei prodotti che contengono al loro interno sostanze pericolose per la salute umana".

I produttori: "Fumo elettronico sicuro" - L'Associazione nazionale fumo elettronico sigarette elettroniche dice sì ai controlli e alle regole certe, invocate dalla stessa associazione e dal Codacons, "ma senza diffondere allarmi" perché, sostiene, i prodotti "sono sicuri".
Il presidente dell'associazione dei produttori, Massimiliano Mancini, spiega: "Le aziende associate rispettano la normativa vigente in Italia e lavorano con elevati standard di sicurezza e qualità. Mancini, ricorda inoltre che "ANaFE sta lavorando di concerto con il ministero della Salute per definire al più presto regole certe a tutela del consumatore per un mercato trasparente e regolamentato".