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Dall'Italia la cura per le abbuffate compulsive

Una ricerca dimostra che "disattivando" un ormone dellʼansia si riesce a regolare lo stimolo eccessivo per il cibo

Tgcom24

Basta sveglie notturne per saccheggiare il frigo. Scienziati italiani hanno scoperto una possibile cura contro la sindrome delle abbuffate compulsive e, in più in generale, contro i disturbi dell'alimentazione. Lo studio, di Valentina Sabino e Pietro Cottone della Boston University, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, dimostra che disattivando l'ormone "CRF" si limitano la pulsione ad abbuffarsi e l'ansia dall'astinenza da cibo.

Gli scienziati hanno inoltre individuato una molecola, già sperimentata contro la depressione ma non in commercio, che agisce proprio su questo ormone bloccando le abbuffate. "Il meccanismo d'azione da noi scoperto e il possibile trattamento farmacologico riguarda tutte le forme di abbuffata compulsiva", spiega Cottone.

Nelle abbuffate l'ansia si placa - Testato in ratti resi "cibo-dipendenti", lo studio ha dimostra l'efficacia di bloccare l'ormone cerebrale dell'ansia. Nell'abbuffata compulsiva l'ansia viene spenta abbuffandosi. "Secondo noi dietro questo disturbo c'è appunto CRF, che aumenta nell'amigdala (il centro che genera ansia) durante l'astinenza da cibo, incrementando l'ansia - spiega. Iniettando una molecola che blocca CRF, i ratti smettono di essere ansiosi e non sentono più il bisogno di abbuffarsi". "Abbiamo dimostrato che iniettando un farmaco antagonista del CRF nell'amigdala, riusciamo a bloccare - ha sottolineato l'esperto - completamente sia le abbuffate compulsive sia l'ansia generata dall'astinenza dai cibi appetitosi".