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Tra 5 anni, una lingua elettronica darà la voce ai pazienti paralizzati

Il dispositivo libererà le parole "imprigionate" nel cervello

cervello, intelligenza artificiale, robot
-afp

Sarà disponibile entro cinque anni una lingua elettronica che permetterà ai pazienti colpiti da paralisi di comunicare. Ci stanno lavorando i ricercatori dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova guidati dal fisiologo Luciano Fadiga, che ha presentato il progetto al convegno "Dagli atomi al cervello. Le scienze di base per la comprensione delle funzioni del cervello" organizzato dal Politecnico di Milano.

Focus sul linguaggio - Fadiga, professore ordinario di fisiologia all'Università di Ferrara spiega: "Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale delle ricerche sulle interfacce cervello-macchina a cui non è corrisposta una parallela esplosione sul versante applicativo. Noi abbiamo pensato di concentrarci sul linguaggio, piuttosto che sul movimento di un arto, perché la possibilità di comunicare ed esprimere la creatività è ciò che caratterizza davvero l'essere umano".

Elettrodi che "leggono" i neuroni - Per "liberare" le parole imprigionate nel cervello dei pazienti paralizzati, i ricercatori hanno sviluppato elettrodi capaci di leggere in maniera minuziosa l'attività dei neuroni che coordinano i movimenti legati al linguaggio.

Fadiga sottolinea: "In questo modo riusciamo a mappare il cervello in maniera molto dettagliata, con una risoluzione inferiore a mezzo millimetro. Questo sistema potrebbe rivelarsi molto utile anche durante gli interventi di neurochirurgia, perché potrebbe rivelare se il tessuto su cui si sta operando è interessato funzionalmente".