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Silvia Colasanti, successo con il "Minotoauro" a Spoleto

Lʼartista è presente per il terzo anno consecutivo al "Festival Dei Due Mondi" giunto alla 61esima edizione

Silvia Colasanti, successo con il
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La 61esima edizione del "Festival Dei Due Mondi" di Spoleto mette in archivio il suo primo fine settimana con il grande successo di "Minotoauro", tratto dall'omonima novella di Friedrich Durrenmatt, con musiche composte da Silvia Colasanti.

Il direttore è Jonathan Webb. Giorgio Ferrara, direttore artistico del "Festival Dei Due Mondi", oltre al libretto con Renè de Ceccatty, ha curato anche la regia e la scenografia dell'Opera. Colasanti, presente a Spoleto per il terzo anno consecutivo, è rimasta stupita piacevolmente dalla reazione del pubblico.

Il pubblico ci ha tributato dieci minuti di applausi, dice la compositrice, non le nascondo la mia emozione nel parlarne, ancora più calorosa l'accoglienza alla seconda rappresentazione dove le persone che hanno assistito hanno dimostrato tutto il loro amore per l'Opera, in particolare quella contemporanea. Quella di proporre al pubblico del Festival una "prima" con un'Opera moderna è stata senza dubbio una sfida, dal momento che troppo spesso i teatri d'Opera temono il linguaggio contemporaneo. Crediamo di aver dimostrato di non essere stati lontani ma vicini al pubblico, chi assiste allo spettacolo dimostra sensibilità ad una musica e ad un racconto che rappresentano una sorta di specchio del nostro tempo. Il compito di noi compositori è quello di riuscire a trovare un equilibrio tra il raccontare il presente ed il desiderio di dialogare con il pubblico, che è parte integrante dell'Opera.

Una "sfida" anche quella del confronto con il mito del "Minotauro"...
A me piace sempre confrontarmi con i temi della mitologia perché sempre moderni ci riguardano sempre una rivisitazione in questo caso di Friedrich Durrenmatt che non è stato l'unico a "ribaltare" l'idea del mostro, proponendolo nei suoi tratti più umani e fragili. In questo caso si tratta di un'opera lirica in dieci quadri, ogni quadro aveva una particolare caratterizzazione a seconda del momento drammaturgico e dell'azione.

 

Il successo dell'Opera è merito di un forte spirito di gruppo che si è creato? 
Sì, c'è stata una forte sinergia tra me Ferrara, De Ceccatty ed il direttore Jonathan Webb. Quando ho proposto a Ferrara un'opera sul Minotauro lui ha accettato con entusiasmo, il lavoro fatto con lui che oltre ad essere co librettista è stato anche regista e scenografo dell'opera, è frutto di uno sforzo comune che è stato ripagato al meglio, dal momento che già dopo la prima abbiamo avuto diverse offerte per presentare l'Opera anche in altri contesti artistici.