FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Quel "Kilimangiaro" di Camila in fuga dal passato

TELEBESTIARIO di Francesco Specchia

Specchia Francesco
ufficio-stampa

Ci sono tre elementi su cui non si dovrebbe mai insistere in tv: la citazione perpetua dei propri figli; l'invito specioso degli amici, specie se sono volti di diretti competitor; il perseverare implacabile su battute non esattamente alla Neil Simon ("La Rai ha fatto i tagli. Ha tagliato 40 cm della conduttrice.."). Bene. Il nuovo Alle falde del Kilimangiaro (Raitre, domenica ore 15) possiede tutti e tre gli elementi. L'esordiente, adrenalinica conduttrice Camila Raznovich non perde occasione di evocare pappe e pannolini della figlia con l'epica dell'unica madre sulla terra; si collega con il sodale di tavola Carlo Cracco (e uno si chiede, date le diuturne comparsate dello chef dappertutto, quando troverà il tempo di stare nel suo ristorante…); dà molto spazio a Dario Vergassola, quasi consunto nella perenne ansia di prestazione.

Raznovich, che viaggia a velocità doppia rispetto a chi la precedeva, è “nata in India, vissuta tra Milano, New York e Roma”, ed è presentatrice senza infamia né lode. Alcuni suoi programmi sul sesso sono stati discreti, altri sui delitti inadatti; nessuno di essi ha, onestamente, mai cambiato il corso della tv. Ma, onestamente, nessuno da lei l'aveva mai preteso. C'è –occorre dirlo- da apprezzare il gesto, ad apertura di programma, dell'applauso, a Licia Colò e alla Genova devastata dall'alluvione.

Ma l'analisi qui, non va fatta sulla conduttrice, semmai sul programma. Che è indubbiamente più veloce e innovativo. Ci sono delle idee, come i travel blogger –la vera frontiera del turismo 2.0- e “l'inchiesta” come il sorvolamento in elicottero della costa calabrese col magistrato Gratteri con lo scopo di far emergere gli scempi cementificatori dall'alto. Per il resto i soliti servizi, ben fatti, da Castiglion del Lago al Wyoming, dall'India a Lisbona, dalla Micronesia alla Cina.

Sulle "Note di viaggio" di Camila, cioè sull'irresistibile trasferta esterna a cui nessun conduttore può resistere, invece del "lanciarsi verso il cielo delle linee verticali dei meraviglioso grattacieli" della Dubai turistica mi sarei aspettato, chessò, un reportage sulle condizioni lavorative –seppur pagate a peso d'oro- di molti occidentali che lavorano lì (ricordo un grande reportage di Pif su Mtv). Ma non si può aver tutto. Il segnale di una svolta c'è, gli ascolti meno. Ma è ancora presto per giudicare…