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L'impensabile arrampicata sugli ascolti di "DiMartedì"

TELEBESTIARIO di Francesco Specchia

La televisione è bella, perché nel giro d'una stagione, può rimodulare le opinioni assieme alle curve d'ascolto.

Quando inaugurò il suo "diMartedì" (o "DiMartedì", martedì, La7 prime time) in sfida diretta con "Ballarò", io scrissi che nonostante la bella conduzione di Giovanni Floris - battute, ritmo padronanza assoluta dei tempi televisivi -, preferivo il talk show di Raitre, più solido nella struttura, una sicurezza, un classicone. E per un anno, in effetti, Giannini, sostenuto dalla corazzata della tv di Stato, aveva schiacciato il rivale.

Senonché Floris, con quel suo sorrisetto paraculo, e con quella cocciutaggine sarda a trazione anteriore, ha cominciato a rosicchiare il vantaggio del rivale, intervista dopo intervista, inchiesta dopo inchiesta, decimale su decimale. Una faticosa arrampicata verso il tetto del 7% di share che, per noi, era l'obolo minimo rispetto alle sue potenzialità. Giovanni, a tratti, mi sembrava il protagonista del suo libro "La prima regola degli Shardana": Giuseppe il giornalista stanco di intervistare politici, che sogna il riscatto calcistico nell'estate torrida e senz'ombra di Prantixedda Inferru, nel cuore dell'Ogliastra. L'ambizione dei suoi quattro piccoli eroi letterari era quella, improbabile, di far rinascere la locale squadra di calcio e vincere la Coppa Sarda; quella di Floris, altrettanto improbabile, era quella di strappare la vittoria serale al clone su Raitre. Beh, alla fine c'è riuscito.Il 31 maggio scorso ha fatto il 7,5% di share e 1.384.560 telespettatori.

E, come trend di crescita, diMartedì, questa stagione ha superato, su 38 puntate, per 20 volte il programma rivale. Una tendenza che si evidenzia ancor di più nel 2016 con 14 successi del programma di La7 contro i 10 del programma di Raitre. Idem nella share media: il 5,66% di share a fronte del 5,49% nelle 38 serate considerate. I motivi del ribaltamento d'ascolto sono vari. Potrei citare il programma "modulare" e spacchetato. O la copertina di Crozza. O le interviste faccia a faccia: l'ultima è stata quella ad un impassibile Padoan, anche se ho mi ha attraversato un brivido blu la Ferrilli che attaccava Renzi, "Sta attuando il programma di Berlusconi". O i servizi (bello quello dedicato alla vendita di titoli di banca in cambio d'un mutuo con Catricalà che urlava: "Va denunciata all'Antitrust"). Potrei citare molte cose. Ma la risposta è una: Floris. L'aveva detto, non gli avevo creduto...