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Gianni De Berardinis presenta il suo "Priceless"

Il primo album del conduttore radiofonico e televisivo a "Popular"

Gianni De Berardinis presenta il suo
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"Priceless" è il titolo del primo album di Gianni De Berardinis conduttore radiofonico e televisivo che ha fatto la storia della comunicazione musicale.

Dagli esordi su Radio Luna al grande salto in Rai (Discoring) e poi all'estero con l'esperienza di Radio Monte Carlo (quando Rmc era un faro per tutta l'Europa) e di nuovo in un grande network con "Popcorn" nell'allora nascente Canale 5. E poi tutte le radio oggi fondamentali che Gianni ha visto nascere e di cui è stato un pilastro: da Rtl (di cui è stato il primo direttore artistico) a Radio 101, da Rds, Radio dimensione suono, a Radio 24.

In mezzo tantissima musica, tanti incontri: Frank Sinatra, B.B. King, David Bowie, David Gilmour dei Pink Floyd, Manhattan Transfer, Mick Hucknall per fare qualche nome), la produzione di diversi album. In "Priceless" De Berardinis interpreta brani come "Heroes" di David Bowie a "Don't Let It Bring You Down" di Neil Young, "Have You Seen The Stars" degli Jefferson Airplane, "Sunday Morning" di Lou Reed e Velvet underground, "Can't find my way home" (dei Blind Faith, tratto dall'album omonimo del mitico supergruppo di Eric Clapton e Steve Winwood durato solo un anno, 1969) e "Andrea" di Fabrizio De Andrè Ci sono anche sue canzoni: da "Greta" (dedicata alla figlia americana) a "She falls like rain" ("Una canzone di un amore grande che mi rinnova ogni giorno, dedicata all'amore e alla pioggia che purifica"), in un disco acustico, senza batterie, nato con il musicista underground Andrea Rabuffetti. Gianni, gradito ospite questa settimana a "Popular", ci spiega perché ha deciso di intitolare il suo lavoro "Priceless".

 

"Perche 'Priceless' - dice De Berardinis - vuole dire impagabile un'esperienza senza prezzo, ho vissuto molte dimensioni nel mondo della musica: ho scritto, composto e suonato, ma mai cantato; lungi da me era l'idea di fare un album, poi è scattata la scintilla: l'ho registrato a casa di un mio amico, in provincia di Varese, in una situazione più vicina all'analogico che al digitale, con un'atmosfera vintage realizzando un disco che potrei definire naturale. Priceless sta a significare una cosa che non ti aspettavi e che non ha prezzo. Potrei definire questo progetto come la chiusura di un cerchio, un sorta di regalo alla musica che tanto ha rappresentato per me. Il contiene cover di brani famosi ma anche pezzi miei, spesso si tratta di dischi che ho lanciato nel mio lavoro di conduttore radiofonico, dai Velvet Underground senza dimenticare 'Heroes' cavallo di battaglia degli anni '70 di David Bowie".

 

Quella di pubblicare un disco è stata una scelta meditata?
Ho aspettato tanto perché ero molto sicuro di me rispetto alla musica la produzione di un disco e al suonare, rispetto al canto avevo invece molte esitazioni: pensavo di non riuscire a cantare un disco intero. Cantare è un po' come mettersi allo specchio, ci permette di confrontarci con noi stessi, quello che mi ha permesso di cantare è stato un processo graduale, man mano che realizzavo i pezzi ho preso coraggio e li ho cantati tutti. Tutti, o quasi, gli strumenti suonati in "Priceless" sono a corda e passano dal sitar, alla mandola, al banjo alla 12 corde fino ad arrivare all'oud arabo.

 

Ascoltando le canzoni del disco si ripercorre la storia della musica che è anche quella della radiofonia e la tua personale...
Iniziai con le radio private nei primi anni '70, poi vinsi un concorso per Radio Montecarlo, a quei tempi un punto di riferimento anche a livello europeo, la conseguenza fu quella dell'esperienza di conduttore televisivo, portando la radio alla televisione. Ho sempre lavorato su tutte le musiche che come caratteristica dovevano avere il bello, oggi spesso si sacrifica la qualità per la quantità, anche se credo ci sia ancora buona musica ci vuole solo il coraggio di scoprirla e valorizzarla. Questo disco in questo senso non ha prezzo, mi ha insegnato a guardare la musica con occhi nuovi e ad offrirla senza chiedere nulla se non attenzione e rispetto per chi la produce. "Priceless" è un atto di amore, un ringraziamento per la musica che è la mia vita.

 

Gianni de Berardinis presenterà da vivo il suo cd "Priceless" martedì 5 dicembre allo Spazio 22 Viale Sabotino 22/a Milano alle 20.