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A "Jazz Meeting" Alessandro Quarta

Il violinista protagonista a "Salso Jazz" in duo con Michele Di Toro

Da video

Dopo il successo riscosso dal suo concerto inaugurale con il duo Alessandro Quarta-Michele Di Toro, "Salso Jazz" è proseguito con il contrabbassista Yuri Goloubev, in trio con il pianista Michele Di Toro e il violinista Alessandro Quarta, sabato 25 maggio. In particolare la performance del duo Quarta/Di Toro, è stata salutata con entusiasmo da pubblico e critica. Alessandro Quarta è gradito ospite questa settimana a "Jazz Meeting".

Alessandro, il vostro festival guarda molto ai giovani non solo per le masterclass, ma anche per i concerti...
Sì, vorremmo far arrivare la nostra musica a quante più persone possibile, in particolare ai giovani, non solo quelli che hanno lavorato in questi giorni a Salsomaggiore; credo che la colpa maggiore del fatto che la musica classica sua rimasta confinata in una nicchia sia stata dei musicisti stessi che nel passato hanno creato una sorta di recinto invalicabile per i musicisti ma anche per gli ascoltatori che non erano ritenuti "colti"; secondo me non c'e niente di più sbagliato: Leonard Bernstein diceva che non esiste musica colta o raffinata o popolare ma esiste solo musica bella o brutta. Lo stesso Bernstein ha creato un baricentro, facendo lezioni agli studenti le scuole americane su tutti gli stili musicali e spiegava ai ragazzi i concetti più importanti della musica.

I tuoi concerti vivono anche di improvvisazione.
Ogni concerto per me è un viaggio che mi porta verso una meta che neanche io conosco, non mi interessa dove vado devo viaggiare vado dove mi porta il cuore non mi piace avere orari o obblighi. Quando suono devo vivere la musica, facendola ascoltare al pubblico che mi segue. Prima di un viaggio non c'è niente di meglio che avere una valigia piena di idee.

In questi anni hai proposto al pubblico una visione diversa del violino...
Sì, e devo dire che non è stato facile farlo, dal momento che il mio strumento è stato sempre etichettato come "mieloso" o "da orchestra" invece non è cosi; lo strumento della propria vita deve essere uguale al proprio modo di vivere; inoltre amare il piano o la chitarra mi ha aiutato a suonare meglio il violino e "rompere" la barriera del musicista classico, per ampliare l'orizzonte.

Intanto "Salso Jazz" si prepara al gran finale il 7-8-9 giugno con Michele Di Toro, Il terzo week end del manifestazione sarà dedicato al piano solo e al duo con il piano accompagnato da vari strumenti. Sabato 8 giugno 21.3 Michele Di Toro suonerà in piano solo mentre domenica 9 giugno ore 17.00 in pianista si esibirà in due con Alessandro Quarta duo e anche concerto/jam con gli allievi