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Crimi e Lombardi, la parodia supera la realtà

Il telebestiario di Francesco Specchia

Ufficio stampa

Sostiene Vito, in camicia bianca da Pulcinella timido, con lieve principio di scabbia alle mani che induce al prurito -fisico e ideologico- “Noi, in questa cameretta, siamo in quindici che dormiamo in cinque a turni di due..”. Aggiunge Roberta la cupa, in tailleurino griffato Zara: “ Ogni cittadino dorme in streaming, potete monitorarlo”.

La voce estenuata della democrazia diretta. Vito Crimi e Roberta Lombardi, portavoce e capigruppo a tempo determinato del Movimento 5 Stelle, vengono così parodiati, per la prima volta, in televisione, in un'accesa parentesi di Glob (Raitre, venerdì ore 22.50) da due attori strepitosi, Brenda Lodigiani e Andrea Sambucco. Il programma dell'esperto di marketing Enrico Bertolino si butta per primo come un rapace sulla coppia grillina e la rende squisito materiale di satira. Non che i due parlamentari d'ispirazione francescana - Roberta la gaffeur o Vito “lo smentito” l'incerto senatore somigliantissimo all'attore Paul Giammatti e sistemanticamente redarguito da Grillo- non siano in grado, da soli, di fornire spunti epici di sceneggiatura. Qui, la coppia viene rappresentata nella camera di una pensioncina, e ironicamente introdotti da Bertolino: “ ...mi sembra più a due stelle che cinque stelle, comunque vi ringrazio per la disponibilità ad una tv locale non turca o lituana o afghana”, tanto per pestare sull'idiosincrasia del M5S alla libera stampa. Dopodiché, è tutt'un botta -e-risposta fra la Lombardi versione sadomaso che smentisce sistematicamente Crimi, lo sevizia, lo artiglia e lo carezza addirittura a cinghiate per essersi concesso uno spiraglio d'inciucio col centrosinistra e per aver confuso il termine “onorevole” col termine “cittadino”. In una tempesta perfetta di cafoneria e surrealtà, ecco che dall'alto, circonfuso da luce divina interviene Beppe Grillo che manda affanculo il conduttore. La frase ricorrente nello sketch, il mantra della nuova politica ma questo è normale, ci siamo scordati della normalità...”

E, in realtà, il suddetto siparietto (ben scritto) che richiama ora certi pezzi politici di Alighiero Noschese ora quelli di Marcorè ricorda che appena entri nel sistema, entri nel mirino. Normalità...