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A "Popular" La Scelta racconta il suo nuovo album "Colore alieno"

Tgcom24 incontra il gruppo romano capitanato da Mattia Del Forno

A
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"Colore Alieno" è il titolo del nuovo lavoro de La Scelta, preceduto lo scorso ottobre dalla pubblicazione del singolo "Transoceanica" il cui video ha vinto il "Roma Videoclip 2017".

La band torna a 9 anni dal suo precedente album, forte dell'esperienza maturata e con una musica sempre più aperta a varie contaminazioni. Mattia Del Forno, frontman, cantante e polistrumentista del gruppo, ospite questa settimana a "Popular", ci parla della nascita del progetto, delle difficoltà ma anche delle soddisfazioni che si hanno nel creare musica.

E' stato un lavoro divertente ma anche lungo - dice Mattia -, il nostro disco è stato registrato tra il Texas e l'Italia. Siamo andati a realizzarlo a El Paso, dove sono nate alcune tracce del nuovo album, altre le avevamo nel cassetto e le abbiamo registrate nel nostro studio a Roma. Da questo lavoro è nato un "prodotto" con un significato forte che definirei concettuale".

Il vostro è un sound che attraversa i generi?
Sì, la velleità de La scelta è stata fin dall'inizio quella di voler mescolare diverse sonorità, queste caratteristiche emergono dal disco, suoni che attraversano l'Africa e arrivano al rock europeo, dando vita ad una musica con molte sfumature. Anche nella vita cerchiamo di essere più aperti possibile, di non chiuderci in noi stessi realizzando lavori che rispecchino la nostra personalità.

Cosa ha rappresentato per voi la collaborazione con Ron?
Ron oltre ad essere un grande artista, ci ha dato moltissimo dal punto di vista della produzione, grazie a lui abbiamo dato maggiore importanza alla scrittura, ha rivoluzionato il nostro modo di avvicinarci alla musica, lui è molto attaccato al mondo musicale degli anni '70 e '80, uno degli ultimi grandi cantautori italiani, da tre anni lo accompagniamo in tour, ci ha fatto crescere moltissimo.

Il suono dell'album mi sembra curato in tutti i suoi aspetti...
Si il merito di tutto ciò va a Fabrizio Simoncioni che ha lavorato con diversi big da Ligabue ai Litfiba. Ci ha fatto molto piacere lavorare negli Stati Uniti, perché gli americani hanno un approccio diverso nei confronti della musica, sono concentrati sul loro scopo, hanno le idee chiare ed un'altra visione del lavoro. Con Simoncioni abbiamo affinato il suono, ci ha aiutati a riscoprirci, a tirar fuori ciò che avevamo dentro di noi.