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A "Jazz Meeting" Daniele Cordisco

Il chitarrista racconta a Tgcom24 del suo nuovo progetto discografico, "This Could Be The Start"

daniele cordisco
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Gradito ospite questa settimana a "Jazz Meeting", Daniele Cordisco chitarrista giovane ma con un solida esperienza professionale alle spalle, non solo musicista ma anche insegnate di chitarra, Cordisco si contraddistingue per la qualità delle sue composizioni e per l'approccio personale allo strumento. "This Could Be The Start" è il suo nuovo progetto discografico; lo stesso Daniele ci spiega com'è scoccata in lui la "scintilla del jazz".

"Devo dire che grazie ai miei genitori - dice Cordisco -, ho avuto sempre la fortuna di ascoltare ottima musica sin da piccolo. Più nello specifico posso affermare che mio padre, anch'egli chitarrista jazz, mi ha letteralmente "contagiato" questa passione. Un giorno mi ha fatto ascoltare quello che secondo lui è stato il padre della chitarra jazz, ricordo ancora il rito nello scartare il vinile ancora sigillato e accendere il giradischi; si trattava di un LP di Wes Montgomery e, quando ho ascoltato il primo brano sono rimasto incollato all'impianto hi-fi. Non so dire se in quel momento o qualche anno più tardi è scoppiata la scintilla, ma di sicuro ho capito in quell'istante che quella musica, condita di tanto swing e senso del blues, mi regalava emozioni indescrivibili. Negli anni ho iniziato ad apprezzare anche altri strumentisti come: Oscar Peterson, Charlie Parker, Ray Brown e la mia passione per la musica jazz è cresciuta sempre di più sino a quando, attorno all'età di 13 anni, ho capito che da grande avrei intrapreso questa carriera".

Come nasce "This Could Be The Start"?
Qualche tempo fa mi hanno parlato di una giovane etichetta discografica romana, "Nuccia", interessata ad incidere dischi di nuovi talenti, cosi' ho deciso di fare un tentativo portando una demo al produttore, Giuseppe Vadalà, che da quel momento divenuto uno dei miei piu' grandi amici nonché critico, al quale, tutt'ora, sottopongo a suo severo giudizio le mie composizioni. Abbiamo trovato con estrema facilità gusti in comune e scelte artistiche condivise per questo progetto ambizioso che richiama le sonorità anni '60, con un connubio tra composizioni originali e brani della tradizione jazzistica. Swing, blues, bossa nova e lounge sono le componenti di riferimento presenti nel lavoro coadiuvate anche dalla scelta di alcuni strumenti rari da incontrare di questi tempi, come: organo e flauto traverso. Inoltre devo dire grazie a tutti gli eccellenti musicisti che hanno sposato attivamente la causa non appena contattati, come: Fabrizio Bosso, Sandro e Dario Deidda, Pietro Lussu, Antonio "Caps" Capasso, Dario Rosciglione, Giovanni Campanella e Cristina Ravot.

Hai vinto anche il premio Massimo Urbani dedicato leggendario jazzista italiano: cosa ha significato per te conseguire questo riconoscimento?
Posso affermare che per me è stata una soddisfazione grandissima ed inaspettata allo stesso tempo. Non credo molto nella competizione musicale quindi, a maggior ragione in un contest dove sono presenti musicisti di ogni ordine e grado, ho deciso di affrontare tutto con l'idea di divertirmi e di puntare tutto su aspetti musicali che ritengo fondamentali, come: swing, relax, feeling e lirismo; e, nonostante la chitarra sia vista sempre un po' come uno strumento di serie B quando confrontata con sassofonisti e pianisti, sono riuscito a spuntarla anche con qualche difficoltà in più dovuta ad una terribile influenza. Conseguire un premio importante, come quello del Massimo Urbani, rappresenta una grande soddisfazione per un giovane musicista. E' una conferma che il percorso intrapreso è giusto, ed il premio, non quello materiale ma simbolico, ci spinge ad andare avanti ed affrontare nuove difficoltà, in campo lavorativo, con un po' di serenità in più.

Farete concerti per presentare il disco?
Sì, suonerò nel noto jazz club romano "Alexander Platz" il 10 aprile e sarò accompagnato da: Pietro Lussu, al piano; Dario Rosciglione, contrabbasso e Giovanni Campanella alla batteria. Eseguiremo il repertorio del disco con qualche piccola novità. Vi aspettiamo