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Lo strano caso di Lady evasione

Telebestiario di Francesco Specchia

Specchia Francesco
ufficio-stampa

Ecco perché nelle fotografie, e in tv, nei tiggì che la infrattavano nelle notizie estive, la lady sorride sempre. Angiola Armellini - figlia del costruttore Renato, detentore di un impero di 90 mila metri cubi di cemento nella Capitale - ha una memoria e una fortuna spaventosi. Memoria, perché dev'essere difficile ricordarsi di ognuno dei 1243 beni immobili di proprietà sui quali ha sistematicamente omesso di pagare le tasse.

Fortuna, perché per la suddetta evasione su un patrimonio di 2,1 miliardi s'è accordata con l'Agenzie delle Entrate per risarcimento di (soli) 50 milioni - 37 di imposte allo Stato e 10 di Imu al Comune di Roma.


Certo, la donna vive col batticuore. Una volta gli indagano, per bancarotta e truffa, il padre geometra aspirante alla laurea honoris causa in ingegneria per il fatto d'essere, coi suoi celebri 'mammozzi», tra i maggiori cementificatori del Regno, era veltroniana soprattutto. Un'altra volta, tenta di scudare 100 milioni, ma non va. Un'altra ancora Angiola si salva con amnistia dall'accusa di aver occultato (e daje...) mille miliardi di lire. Mille miliardi, 'e chi li ha visti mai», sussurra il volgo nel commentarne - anche con una punta invidia - l'invisibilità fiscale.

Angiola era famosa anche per essere stata la fidanzata del claustrale Bruno Tabacci. E dicono che, al Tabacci appena uscito dalle Primarie Pd, quando vennero comunicate le gesta di una tra i più grandi evasori della storia italiana, venne quasi un coccolone. Tabacci non sapeva. D'altronde con la fidanzata nelle case ci stava poco; sostava di più sugli yacht - racconta la leggenda - tra il Mozambico e il Madagascar. Angiola Armellini nel suo ruolo di donna-manager era come gli alberghi romani che inaugurava: 'armonizzata con l'ambiente'. Sinistra radical chic nelle terrazza e vecchia democristianeria multitasking negli affari. L'hanno beccata. Ma quella multa di 50 milioni sarà pagata da qualche affituario e da qualche società. Ovvio che poi le viene da sorridere...