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Vittoria del No, il Cnel resta in vita: "Riconosciuto nostro valore"

Il presidente Delio Napoleone: "Mi ha colpito la facilità con cui molti hanno sottovalutato le funzioni di un organo storico".

Con il loro voto al referendum "i cittadini hanno affermato che l'articolo 99 della Costituzione (quello che istituisce il Cnel, cioè il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) non va toccato e quindi hanno riconosciuto il nostro ruolo come valore aggiunto della democrazia".

Ad affermarlo è il presidente Delio Napoleone, che aggiunge: "Mi ha colpito la facilità con cui molti hanno sottovalutato le funzioni di un organo storico".

"Riuniremo l'Ufficio di presidenza - prosegue Napoleone all'AdnKronos - e chiederemo di incontrare i vertici istituzionali e il Capo dello Stato. Non certo in spirito conflittuale, ma come contributo all'armonia, senza ignorare difficoltà e inefficienze che ci hanno riguardato. Ma non è che i problemi dell'Italia siano stati dovuti al Cnel".

"Comunque - afferma ancora - i momenti della politica sono i momenti della politica. Qui parliamo di Costituzione ma le radici dell'articolo 99 che riguarda il Cnel risalgono all'epoca di Giolitti. E anche i Trattati istitutivi dell'Ue prevedono che siano i Comitati economici e sociali europei a fornire pareri obbligatori su certi temi".

"La nostra funzione - ribadisce Napoleone - è quella di favorire il superamento delle contrapposizioni socio-economiche. E proprio il Presidente Mattarella si richiama spesso all'unità e alla concordia sociale allo scopo di 'recuperare il senso del vivere insieme'. E' sempre un problema di diritti: i grandi gruppi economici sanno legittimamente difendersi da soli. Noi ci siamo per gli altri, per i tanti che non vengono tutelati a sufficienza".