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Unioni civili, verso stop a stepchild Grasso: niente supercanguri in Senato

Da Palazzo Madama si avvisa tutti: niente maxiemendamenti. A questo punto la questione di fiducia si fa più complicata

Unioni civili, verso stop a stepchild Grasso: niente supercanguri in Senato - foto 1
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Sul ddl sulle unioni civili è sempre più probabile uno stralcio delle adozioni: la strada del maxiemendamento con fiducia doveva essere esaminata dai senatori dem, ma poco prima dell'inizio della riunione è arrivato l'altolà del presidente Grasso.

Il premier Matteo Renzi chiede che "si chiuda la legge entro la settimana, rapidissimamente, per poi andare alla Camera". Intanto il mondo gay è in rivolta contro il Pd proprio per l'ipotesi di eliminare la stepchild dal testo del ddl.

Renzi però ribatte che "potrebbe non essere il testo migliore rispetto alle attese di tanti", però "potendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la paralisi, l'ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si chiacchiera e si promette e poi non si mantiene".

Alfano ora vuole altre modifiche alla Cirinnà -
Sul testo del ddl unioni civili "sta prevalendo il buonsenso". A dirlo è il leader di Ncd, Angelino Alfano, secondo il quale "ci sono alcuni aspetti da ritoccare sul simil-matrimonio, ma siamo su una strada positiva e dobbiamo lavorare nelle prossime ore per capire se arriveremo a destinazione".

Grasso: "Supercanguri inammissibili" - Intanto però si apprende che il presidente del Senato Pietro Grasso ha giudicato inammissibili i sette emendamenti premissivi al ddl, i cosiddetti supercanguri: Marcucci (Pd), Malan (FI) e i cinque della Lega. Il presidente lo ha anticipato alla capigruppo informale, spiegando che tali emendamenti sono stati "tollerati in rare occasioni da altre presidenze" come "reazione proporzionata dell maggioranza rispetto a un ostruzionismo esasperato". Nel ddl Cirinnà gli emendamenti scenderebbero da 6.100 a circa 500.

M5s: "Noi non voteremo la fiducia" - "Il problema non è questo, il problema è che qui si fanno le riforme costituzionali con Verdini, la legge elettorale con Berlusconi, le unioni civili con Alfano. Aspettiamo adesso che la riforma della giustizia si faccia con Totò Riina e abbiamo visto di tutto". E' un fiume in piena il vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S, Luigi Di Maio: "Renzi e Il Pd snno che il M5S è d'accordo sulle unioni civili. Il principale partito di opposizione è d'accordo, più semplice di così, si muore! Senza accordi , alla luce del sole". Ma "sia chiaro, io non credo che Renzi si sia mai fidato di noi, come noi ci siamo mai fidati di Renzi".

Accuse al Pd dalle Famiglie Arcobaleno - Marilena Grassadonia, presidente delle Famiglie Arcobaleno, si chiede "se non si tutelano i più deboli, i bambini, che senso ha tutto questo?". E accusa sia il Partito democratico sia il Movimento 5 Stelle: "Hanno svenduto i nostri figli per un accordo politico, come potranno d'ora in poi guardarsi allo specchio?". Stessa posizione da parte di Arcigay: per Gabriele Piazzoni, segretario del movimento, "la stepchild adoption è il cuore delle unioni civili. E Le condizioni per proseguire ci sono, se Pd, Movimento 5 Stelle e Sel decideranno di votare emendamento per emendamento, senza tradire le aspettative di milioni di persone". Invece, fare l'accordo con Ncd "è come scrivere le leggi a tutela dei bambini con l'orco...".

La stepchild adoption alla Consulta - Intanto la questione dell'adozione arriva alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sul caso di due donne sposate negli Stati Uniti, Eleonora Beck e Liz Joffe, che chiedono il riconoscimento in Italia dell'adozione di due bambine. Ciascuna delle due ha infatti una propria figlia, e un tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono reciprocamente madri adottive della figlia dell'altra. Ma quando le due donne, trasferitesi a Bologna, hanno chiesto al Tribunale per i minori di riconoscere l'adozione incrociata, il giudice ha inviato gli atti alla Consulta ritenendo che la legge italiana non lo consenta.