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Tra Juncker e Renzi "identità di vedute" "Stop all'austerity e sì alla flessiblità"

Intesa tra i due leader nellʼincontro a Palazzo Chigi. Individuata una linea comune per un cammino nel segno di una "crescita intensa e duratura"Rapporto Ue: "Roma può causare ricadute sullʼEurozona"

Tra Juncker e Renzi
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Tra Italia e Ue "c'è un'ampia identità di vedute, più punti di incontro che parziali disaccordi, a volte maldestri".

Lo dichiara Jean-Claude Juncker al termine dell'incontro con Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Il presidente della Commissione Ue aggiunge inoltre: "Non sono a favore di un'austerità sciocca e cieca", anche perché "non bisogna nemmeno perdere di vista la necessità assoluta di ritrovare una crescita più intensa e duratura".

Tra Juncker e Renzi "identità di vedute" "Stop allʼausterity e sì alla flessiblità"

Inoltre, il leader di Bruxelles prende le distanze dall'austerity e assicura: "La Commissione da me presieduta non è un raggruppamento di tecnocrati e burocrati a favore di un'austerità sciocca".

Flessibilità
- Tra i due l'atmosfera sembra insomma tornata distesa, con Matteo Renzi che dichiara: "L'Italia sta facendo più dei compiti a casa, sta dando dimostrazione di concretezza. Useremo la flessibilità che ci sarà consentita, quello che è stato scritto dalla Commissione europea per noi è il punto di riferimento, non va messo in discussione. Ma chi si affida all'austerity commette un errore. E Juncker ha detto che l'austerity è stupida. Sottoscrivo".

Juncker: "Sì agli investimenti" - Il presidente Ue ha poi aggiunto che "l'Italia è un grande beneficiario del piano per gli investimenti e il primo animatore del piano. E noi, io e Matteo, vorremo fosse prolungato oltre i tre anni". Lo stesso Renzi ha auspicato il prolungamento del piano degli investimenti da 315 miliardi di euro.

E ancora, sugli spazi di flessibilità concessi all'Italia ribadisce: "Bisogna interpretare nel miglior modo possibile le regole, ma non perdere di vista la via di una crescita più intensa e duratura". Il capo della Ue esprime poi la sua soddisfazione per il fatto che "il numero delle procedure d'infrazione dell'Italia sia notevolmente diminuito".

"Migranti, esemplare la condotta dell'Italia" - E, precisando che altri Paesi Ue esitano nel seguire le direttive europee per la gestione della crisi migratoria, Juncker sottolinea che invece "l'Italia ha tenuto una condotta esemplare". Al riguardo, il premier auspica "che nelle prossime occasioni di incontro ci possa essere una forte iniziativa europea sui rimpatri e sulla gestione dei rifugiati. L'Europa non può voltarsi dall'altra parte. Su questo conosco perfettamente l'attenzione del presidente Juncker, spero possa vincere la sfida anche con colleghi capi di Stato e di governo che non hanno uguale sensibilità".