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M5s-Grillo, Di Maio: "Nessun parricidio ma noi avanti da soli"

Il distacco fra il M5s e Beppe Grillo, che ha separato il suo blog personale da quello 5 Stelle, "non è una rottura", ha detto il candidato premier del Movimento

M5s-Grillo, Di Maio:
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"Il  M5s cammina sempre di più sulle proprie gambe.

Beppe Grillo resta il garante e il padre nobile, poi però esiste un nuovo statuto, il sito Blog delle Stelle e un nuovo simbolo. Ha iniziato lui ma adesso il M5s è sempre più grande e va avanti con le proprie gambe senza nessun parricidio. Grazie a Beppe il Movimento è nato e io ora sono il capo politico". Lo ha detto il candidato premier 5 Stelle, Luigi Di Maio, a Porta a Porta.

Il distacco fra il M5s e Grillo, che ha separato il suo blog personale da quello 5 Stelle, voce ufficiale del Movimento, "non è una rottura", ha ribadito Di Maio. "Il garante non ha ruolo di indirizzo politico", ha spiegato. "Adesso lui può dare la direzione sui grandi temi e sui temi politici invece il movimento cammina sulle sue gambe e quelle degli eletti nelle istituzioni".

"Su Irpef tre aliquote, tutte giù" - Di Maio ha poi assicurato che con il Movimento al governo ci sarebbe un calo delle aliquote per tutti gli scaglioni di reddito degli italiani, con una manovra che costerebbe circa 3,5 miliardi di euro. Il M5s intende innalzare la no tax area fino a un reddito imponibile di 10mila euro, estendibile fino ai 26mila euro per chi ha figli. Dai 10 ai 28mila euro di reddito l'aliquota dovrebbe invece scendere dall'attuale 27 al 23 per cento. Fra i 28 e i 100mila euro dal 41 al 37 per cento mentre calerebbe solo di un unto, dal 43 al 42 per cento l'aliquota per i redditi oltre i 100mila euro.

"Via Irap a micro imprese, vale 5 miliardi" - Sempre parlando del programma fiscale M5s, Di Maio ha affermato: "Con l'Irap iniziamo con le microimprese, quelle fino a 5 dipendenti. L'eliminazione dei finanziamenti a pioggia per loro vale l'abrogazione della loro Irap" e la misura vale "se non sbaglio, 5 miliardi".

"Non siamo contro i ricchi, no patrimoniale" - "Io non ce l'ho con i ricchi: non faremo una patrimoniale" né metteremo mano "alla tassa di successione", ha proseguito. "Io voglio governare per il 99% degli italiani, non per quell'1% di persone che si è preso le leggi ad personam", ha sottolineato Di Maio.

"Basta barattare i tagli alle spese con i voti" - "Se dovessimo andare al governo del Paese - ha concluso il candidato premier 5 Stelle - non ricominciamo dall'inizio con la spending rewiew: di piani Cottarelli sono pieni i cassetti dei ministeri. Ce ne sono tanti e se sono falliti non è perché non si poteva fare ma perché c'era sempre qualcuno che barattava i tagli con i voti".