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Colle, intesa per un "nome politico" Rispunta Sergio Mattarella

Niente tecnici. I partiti di maggioranza e opposizione ricevuti dalla delegazione Pd al Nazareno per consultazioni in vista delle votazioni per lʼelezione del nuovo presidente chiedono a Renzi un nome che innanzitutto non sia esterno alla politica

matteo renzi
ansa

Un politico di esperienza. Secondo le delegazioni che hanno preso parte ai colloqui per il Quirinale, Matteo Renzi sarebbe, in linea con Alfano, contrario all'elezione di un tecnico. L'M5s fa 4 nomi per le Quirinarie, tra cui anche Prodi. Intanto impazza il toto nomi, metre Padoan si sfila dalla corsa, pare definitivamente, tra Finocchiaro, Amato e Fassino torma in auge Sergio Mattarella. Il premier: il Pd sia decisivo per l'elezione al Colle.

Colle, intesa per un "nome politico" Rispunta Sergio Mattarella

Proprio in vista dell'inizio delle votazioni per il nuovo capo dello Stato, sulla scena politica torna il rito delle consultazioni. Nella sede del Pd fanno ingresso le rappresentanze di tutti i partiti. Mancano i 5 Stelle, che hanno rifiutato con sdegno l'invito, a sorpresa debuttano al Nazareno gli ex grillini, gli ultimi ad essere ricevuti, alle 21, dopo che altri dieci parlamentari in mattinata avevano annunciato l'uscita dal gruppo.

"Una figura politica" - La delegazione Pd, guidata da Renzi e composta da Guerini, Serracchiani, Speranza, Zanda e Orfini, annota la richiesta quasi unanime, tra i partiti della maggioranza, di un nome politico. "Serve una figura di alto profilo", dice il ministro Stefania Giannini a nome dei centristi di Sc-PI-Cd. "Un politico non divisivo", afferma Pino Pisicchio, a nome del Misto. E Angelino Alfano dichiara che "non è il momento per un tecnico". Il ministro dell'Interno aggiunge che Area popolare, come il Pd, voterà scheda bianca nei primi tre scrutini per il Quirinale, puntando "all'ace - dice con metafora tennistica - al quarto e cercando di evitare il doppio fallo nel quinto".

Critiche da Salvini e Meloni - I più critici sono il leghista Matteo Salvini ("Drammaticamente non ci hanno fatto nomi") e la leader di Fdi Giorgia Meloni ("Renzi vuole imporsi"), che lanceranno una candidatura congiunta di centrodestra per il Colle.

Tutti altri toni invece da Forza Italia, che dice di condividere l'obiettivo del premier di fare "presto" e invoca come candidato un "arbitro imparziale, non giocatore".

A pranzo vertice Renzi-Berlusconi - Berlusconi, dopo aver incontrato a Palazzo Grazioli i vertici del partito, decide invece di non varcare la soglia del Nazareno: a una settimana dall'incontro sulla legge elettorale tornerà mercoledì all'ora di pranzo a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Renzi.

M5s: 4 nomi per Quirinarie, c'è anche Prodi - Si decide per le Quirinarie mercoledì all'assemblea congiunta del M5s. L'assemblea dovrà trovare una rosa di nomi da proporre sul blog e da far votare agli iscritti. La decisione sarebbe stata presa durante una riunione tra Grillo e Casaleggio a Milano. L'intenzione sarebbe quella di mettere in votazione 4 nomi, tra i quali quello di Romano Prodi.

Ex M5S al Nazareno, urla e proteste militanti grillini - La tensione in casa grillina è altissima. E' stata accesa infatti la contestazione di un gruppo di militanti 5 Stelle nei confronti della delegazione di parlamentari ex M5S giunti al Nazareno per le consultazioni per il Quirinale con il premier Matteo Renzi e il Pd. Non appena la delegazione, composta da Walter Rizzetto, Luis Alberto Orellana e Fabrizio Bocchino, si è presentata sulla soglia della sede del Pd i contestatori hanno cominciato a urlare "vergogna" e "venduti".

Rizzetto, accerchiato dal gruppo di contestatori alla fine e' stato costretto a tornare sui suoi passi cercando di seminare alcuni militanti che lo inseguivano mentre si dirigeva a Montecitorio. I contestatori, giunti con tanto di cartelli di protesta hanno continuato a stazionare all'ingresso del Nazareno e quando Orellana e Bocchino (che erano entrati per le consultazioni) sono usciti dalla sede dei Democratici li hanno di nuovo investiti con urla chiedendo le loro dimissioni da parlamentari. "Capisco la rabbia, gli insulti ma non l'imposizione fisica", ha spiegato Rizzetto definendo le contestazioni "un attacco violento e squadrista".

I "papabili" - Tra i papabili continuano ad annoverarsi Mattarella e Finocchiaro, Amato, Fassino, Veltroni. Ma anche, seppur in forte discesa, Pier Carlo Padoan, che glissa le domande: "Sono il ministro dell'Economia, ho tanto da fare".