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Amministrative, tempo di ballottaggi:domenica tornano a votare 78 comuni

Seggi aperti per un solo giorno, dalle 7 alle 23; eccezione per la Sicilia, che andrà alle urne anche lunedì. Interessate 12 città capoluogo su 17

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Si chiude domenica la sfida delle amministrative cominciata il 31 maggio. A due settimane di distanza, infatti, si terranno i ballottaggi in 78 comuni, tra cui 12 dei 17 capoluoghi di Provincia interessati dal precedente voto. Urne aperte per un solo solo, dalle 7 alle 23. Eccezioni in Sicilia, dove i seggi chiuderanno alle 22, ma si potrà votare anche lunedì dalle 7 alle 15. Coinvolti oltre 2 milioni di elettori.

La sfida più importante, anche a livello nazionale, è quella di Venezia. La città della Laguna, commissariata dopo lo scandalo Mose, è chiamata a scegliere il successore di Giorgio Orsoni, arrestato il 4 giugno dello scorso anno. In vantaggio il centrosinistra con l'ex pm ed esponente PD Felice Casson, che al primo turno ha ottenuto il 38% dei consensi contro il 28,6% dello sfidante di centrodestra, l'imprenditore Luigi Brugnaro. Per assicurarsi la vittoria Casson punta al voto dei Cinque Stelle e si dichiara pronto ad accogliere i 5 punti proposti nel loro programma.

Non dovrebbero portare a colpi di scena le consultazioni a Mantova, città che per tradizione guarda a sinistra. Mattia Palazzi, sostenuto da PD e Sel, vuole far valere il suo 46,5% ottenuto nel primo turno staccando di oltre 20 punti percentuali Paola Bulbarelli (26,4% con Lega e Forza Italia). Gli unici spettri sono legati al ballottaggio 2010, quando ci fu il recupero e la vittoria del centrodestra.

Centrosinistra avanti anche in altre due città del Nord: Lecco e Rovigo. A Lecco Virginio Brivio (PD) è arrivato al 39,2% contro il 26,5% di Alberto Negrini (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia). A Rovigo, invece, il divario è inferiore: 24,1% per la candidata PD Nadia Romeo, 18,8% per Massimo Bergamin, sostenuto dal triumvirato Lega, Forza Italia e Area popolare. Nella città veneta c'è però la concreta possibilità del ribaltone, visto che il centrodestra dovrebbe recuperare i voti (15,5%) finiti nel primo turno al candidato di Tosi.

Gli azzurri e la Lega sperano nella rimonta anche ad Arezzo, città del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e dove l'ex sindaco, Giuseppe Fanfani, si è dimesso perché eletto al Csm. Per farlo, però, dovranno recuperare gli oltre otto punti che separano il loro candidato Alessandra Ghinelli (35,9%) dal 44,2% del democrat Matteo Bracciali.

Più facile, almeno sulla carta, il compito del centrosinistra a Macerata, dove Romano Carancini (PD, Idv e Udc) con il suo 39,9% ha staccato nettamente la candidata di centrodestra Deborah Pantana, fermatasi al 18%.

Lotta all'ultimo voto a Fermo, dove si contendono la poltrona da primo cittadino il candidato PD Pasquale Zacheo e Paolo Calcinaro, sostenuto da due liste civiche. A separarli nel primo turno è stato solamente l'1,7% dei consensi, con il primo fermatosi al 24,8% e il secondo al 22,9%.

A Chieti il distacco tra centrosinistra e centrodestra, invece, sfiora i 7 punti. Il sindaco uscente Umberto di Primio (Ncd, Forza Italia, e Fratelli d'Italia) parte dal 37% di due settimane fa, mentre Luigi Febo insegue dopo essersi fermato con PD, Popolari per l'Italia e Idv al 30,2%.

Giochi praticamente chiusi a Trani, dove il ballottaggio rischia di essere soltanto una formalità. Amedeo Bottaro (PD e Verdi), ha sfiorato l'elezione al primo turno con il 47,4% e non dovrebbe per questo avere problemi contro Antonio Florio (Area popolare), che non è riuscito a fare meglio del 14,5%.

Il centrosinistra dovrà invece stare attento fino all'ultimo per quanto riguarda Matera. Al sindaco uscente Salvatore Adduce, che ha chiuso comunque il primo turno in testa con il 40,1% dei consensi, potrebbe non bastare la nomina appena conquistata di "città capitale europea della cultura". Lo sfidante Raffaello De Ruggeri, sostenuto da liste civiche, lo tallona infatti con il 36%. Stessa sfida tra centrosinistra e liste civiche si avrà a Nuoro: Alessandro Bianchi (PD, Sel e Psi) parte dal 29,9%, mentre Andrea Soddu dal 21,4%.

A Enna, infine, il voto sarà un vero e proprio referendum su Vladimiro Crisafulli, che aveva stravinto le primarie PD cittadine ma a cui il partito aveva negato il simbolo. Crisafulli ha ottenuto al primo turno il 40,9% dei consensi ed è il favorito. Sullo sfidante Maurizio Dipietro, che parte dal 24,3%, potrebbero però convergere i voti dei grillini.