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Salvini a Bologna: scontri con antagonisti, distrutti suoi libri

Il collettivo Hobo ha filmato la distruzione dei libri e diffuso il video sui social. Immediata la reazione da parte della politica

Dopo Roma anche a Bologna.

Il leader della Lega Nord, è stato contestato a Bologna durante l'incontro con il Rettore dell'Università, Francesco Ubertini, alla facoltà di Ingegneria. I manifestati si sono fronteggiati con gli agenti in tenuta antisommossa che hanno reagito con delle cariche. Poco dopo il collettivo Hobo ha concluso la propria protesta nella libreria Feltrinelli, sotto le due torri, dove hanno distrutto il libro "Secondo Matteo", dello stesso leader della Lega. Lo hanno rivendicato gli stessi attivisti con un video in Rete.

L'ultima volta che Matteo Salvini era stato a Bologna aveva lanciato una promessa-sfida, andare a fare una passeggiata nel quartiere universitario. Matteo Salvini ce l'aveva con i collettivi che gravitano fra centri sociali e ateneo e che ogni volta che mette piede a Bologna lo contestano. La sua visita a sostegno della candidata leghista Lucia Borgonzoni ha rispettato le previsioni: il corteo dei collettivi si è scontrato con la polizia, sono volate manganellate e ci sono stati alcuni feriti. Poi alcuni manifestanti sono andati in libreria per distruggere i libri del leader leghista.

Ma Salvini è stato contestato anche dentro l'Università, dove ha incontrato il rettore dell'Alma mater bolognese Francesco Ubertini. Evitato il rettorato, che si trova in via Zamboni, nel cuore del quartiere universitario, per l'incontro è stata scelta la facoltà di Ingegneria, leggermente più decentrata. La contestazione ha fatto passare in secondo piano la ragione della visita di Salvini: sostenere Lucia Borgonzoni, candidata leghista che, fra un mese, sfiderà il sindaco Virginio Merola alla guida di un centrodestra qui unito, pur fra mille tribolazioni e diffidenze, soprattutto con gli alleati di Forza Italia.

Per Salvini, il problema principale di Bologna è che si ritrova "ostaggio di un manipolo di delinquenti che vanno a scontrarsi con la polizia, che lanciano oggetti, fanno casino: quella non è contestazione, è delinquenza e come tale va trattata".

"Miei libri distrutti sono gesto stupido e pericoloso" - "Che tristezza guardare come i sinistri di HoboBologna Occupato entrano in libreria oggi a Bologna, lanciando e strappando le copie di "Secondo Matteo"! Un conto è contrapporre alle idee altre idee, un altro è distruggere e bruciare libri:un atto che, la storia insegna, non è mai sintomo di grande intelligenza e non porta bene a chi lo commette". Ha detto Salvini commentando il gesto di alcuni componenti del centro sociale bolognese Hobo.

Galletti: roghi libri segnale violenza becera - "I roghi dei libri sono sempre un segnale di violenza becera. Da bolognese mi preoccupa poi la crescita in città di un'area violenta e prevaricatrice". E' quanto dichiara, in una nota, il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. "Gruppi che ieri contestavano Panebianco oggi mettono al rogo i libri di Salvini, personaggi lontanissimi fra loro per indole e idee, ma - conclude Galletti - ugualmente attaccati da chi fa della violenza cieca l'unica forma di espressione politica".

Calderoli: centri sociali bruciano libri, come nazisti - "Dopo 80 anni la storia si ripete. Dopo il fascismo che impediva la libera espressione di chiunque non la pensasse come loro, dopo il nazismo che bruciava i libri 'sbagliati' per poter omologare tutti al pensiero unico, oggi questo accade nei confronti di Salvini e di una forza politica democraticamente rappresentata nel Parlamento europeo e in quello italiano e in tutti gli enti locali. Un tempo si chiamava nazi fascismo, oggi viste le bandiere rosse che sventolano questi signori si chiamano centri sociali, marmaglia varia, ma per me simboleggiano solo il comunismo ovvero il socialismo reale". Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord.