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Roma, Raggi: "Non mi ricandido a sindaco, c'è vincolo M5s sui due mandati"

La sindaca parla di sé ma lancia anche un messaggio forte al sindaco M5s di Pomezia, che aveva avanzato dubbi su questa regola. Questʼanno nel movimento ci sono state molte divergenze in proposito

Roma, Raggi:
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Virginia Raggi non si ricandiderà a sindaco di Roma in base alla regola sottoscritta con il M5s secondo cui non si possono sostenere più di due mandati elettivi.

La precisazione del numero uno del Campidoglio arriva dopo il caso di Fabio Fucci, sindaco di Pomezia, entrato in rotta con il Movimento proprio perché intenzionato a ricandidarsi anche dopo aver svolto il primo mandato come consigliere d'opposizione, esattamente come la Raggi.

Le parole della Raggi - "La regola è chiara e ce la siamo data". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ribadisce la propria fedeltà al limite dei due mandati, uno dei cardini del M5s, e risponde indirettamente a Fucci. In merito al sindaco di Pomezia aggiunge: "Se toglierò le deleghe di vicesindaco della Città Metropolitana a Fabio Fucci? Di questo ne parleremo in maggioranza, c'è una maggioranza in Città Metropolitana che deve essere coinvolta".

Il caso Fucci - Nei giorni scorsi il sindaco di Pomezia Fabio Fucci aveva dichiarato: "Ecco, la mia possibilità di fare politica nel Movimento finisce qui. Se pensassi al mio tornaconto obbedirei e chiederei un incarico tecnico, non elettivo, aggirando la norma. Invece voglio aprire un dibattito per rimuovere una regola ormai anacronistica. È un principio che risale alla fondazione del Movimento - aggiunge - quando aspiravamo a eleggere qualche consigliere comunale. Adesso puntiamo a governare. Le regole devono cambiare".

La linea del movimento - E' da tempo che questo tema agita i cinque stelle, tanto che lo scorso marzo Beppe Grillo aveva dovuto pubblicare un post sul suo blog. "Il MoVimento 5 Stelle è una comunità di cittadini fondata su delle regole - scriveva Grillo - Sono poche, chiare e semplici. Proprio per questo inamovibili. Una delle regole fondanti è quella dei due mandati elettivi a qualunque livello. Consigliere comunale, sindaco, consigliere regionale, parlamentare nazionale ed europeo. Questa regola non si cambia né esisteranno mai deroghe ad essa. 'Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli' diceva Gianroberto. Non abbiamo intenzione di cancellare nessuna delle regole fondanti del MoVimento 5 Stelle.

Le parole di Toninelli - Questo post, però non è servito a mettere una pietra sopra l'argomento e un paio di mesi dopo ci ha pensato il deputato Danilo Toninelli :"Penso sia possibile rivedere il vincolo del secondo mandato elettivo. Ed è probabile che, come facciamo sempre, la proposta venga votata dalla Rete. Far entrare in Parlamento un consigliere comunale, che ha concluso due mandati e che quindi è un attivista esperto, può essere utile quando noi invece ci metteremo da parte".

La presa di posizione di Di Maio - Il candidato premier Luigi di Maio lo scorso agosto ha usato toni molto duri: "Da noi vale la regola dei due mandati e vale anche per me. Nel Movimento 5 stelle chi pensa di fare un terzo mandato è fuori. E se ci daranno la possibilità di governare introdurremo un' altra regola semplice: via il vincolo di mandato, chi cambia casacca è fuori".