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Roma, caos trasporti: Ignazio Marino "licenzia" il Cda dellʼAtac

Dopo i gravi disagi nel trasporto pubblico, il sindaco della Capitale ha deciso di allontanare "i dirigenti responsabili delle inefficienze"

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Dopo i gravi disagi nel trasporto pubblico a Roma degli ultimi tempi, Ignazio Marino ha deciso "di cambiare il Cda dell'Atac, allontanando tutti i dirigenti responsabili delle inefficienze". Il sindaco si è inoltre scusato con i romani per i problemi e ha spiegato: "Abbiamo trovato una situazione che non si può che definire di bancarotta. Abbiamo tentato un piano di risanamento", senza però riuscire a dare alla città un servizio di qualità.

Il sindaco ha affrontato la situazione con una conferenza stampa al Campidoglio scusandosi apertamente con i cittadini. "Intendo scusarmi con loro e con i turisti per i disagi inaccettabili nel nostro trasporto locale - ha detto -. Faccio appello ai cittadini che hanno mille ragioni per protestare - ha detto -. Stiamo impostando oggi un cambiamento non facile e il percorso probabilmente non sarà cosi' immediato come vorremmo. Non dico 'abbiate pazienza' ma 'facciamo uno sforzo epocale insieme'".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la situazione degli ultimi giorni sul servizio della metropolitana e della ferrovia Roma-Lido. Le problematiche sono state tali che a farne le spese non è stato solo il Cda dell'Atac ma anche l'assessore ai Trasporti, Guido Improta. "E' necessario un immediato cambio di rotta - ha spiegato il sindaco -. Per questo ho chiesto all'assessore di formalizzare le sue dimissioni".

Atac, "si cercano partner industriali" - Per quanto riguarda l'Atac, ora c'è una rivoluzione copernicana da affrontare. "Insieme a Zingaretti abbiamo deciso che da oggi Comune, Regione e Atac si impegnano a cercare un partner industriale mantenendo la maggioranza pubblica. Abbiamo dato mandato all'azienda di scrivere un piano industriale vero e forte per indire la gara in questo modo anticipiamo l'avvio di un processo nazionale che impone di non gestire più il servizio in house a partire dal 2019". Un cambio di strategia ormai ineluttabile. "L'unica alternativa - ha spiegato Marino - era quella di chiudere Atac portando oggi i libri in tribunale e avviando una procedura di fallimento che avrebbe causato una profonda insicurezza per i posti di lavoro e messo radicalmente a rischio il servizio. Sarebbe stata forse la soluzione più facile".

"Una ricapitalizzazione da 200 milioni" - Per Atac adesso arriverà anche una nuova ricapitalizzazione. "Ho scelto, condividendo la decisione con Nicola Zingaretti, di affrontare i problemi finanziari dell'azienda con una nuova ricapitalizzazione che sfiora i 200 milioni di euro, in beni e denaro liquido - ha spiegato Marino -, di cui si è fatto carico il Comune con l'approvazione dell'assestamento di Bilancio".