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Riforme, Renzi: andremo velocissimi Non temo né Salvini né Berlusconi

"Il Parlamento fa le leggi lavorando, come sta facendo, il sabato e la domenica, e se raggiunge gli obiettivi fissati, arriverà alla scadenza naturale del 2018", ha spiegato il premier

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"Andremo velocissimi". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi al Tg1 parlando delle riforme. "Andremo molto rapidamente per rendere l'Italia più semplice ed efficiente con meno politici, riduzione dei poteri delle Regioni e una legge elettorale senza più confusione. Su questo siamo a un passo dalla chiusura", ha ribadito. Sulla durata del Parlamento, ha poi aggiunto: "Se si lavora si arriverà alla scadenza naturale del 2018".

"Il presidente Napolitano non ha bisogno di essere rassicurato, sa perfettamente che se il Parlamento fa le leggi lavorando, come sta facendo, il sabato e la domenica, e se raggiunge gli obiettivi fissati, arriverà alla scadenza naturale del 2018", ha spiegato il premier.

"Non temo né Salvini né Berlusconi" - "Con Berlusconi - ha poi aggiunto - abbiamo un accordo per scrivere insieme le regole del gioco. Poi quando sarà, affronteremo Salvini. Non temo né Salvini né Berlusconi".

Jobs Act, "dissenso Pd? Io penso ai precari" - Renzi è tornato anche sulla riforma del lavoro. "Preoccupato dai dissidenti Pd? No, sono molto più preoccupato dei precari che non delle legittime opinioni diverse nel Pd. Se qualcuno non ha rispettato l'accordo" raggiunto nel Pd sul Jobs act "è un problema suo, problema nostro è ricordare chi è stato dimenticato finora dalle tutele".

Regionali, "astensionismo frutto di vicende emiliane" - L'astensionismo alle Regionali non è un segnale al governo ma "frutto di vicende emiliane e del fatto che c'è un po' di stanchezza. Altrimenti quelli che non sono andati a votare in presunto dissenso con il Jobs act "dovevano votare per la sinistra radicale. Molto più semplicemente - ha concluso Renzi - c'è bisogno di dimostrare con i fatti che si pensa alle cose concrete".