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Renzi: "Qui c'è l'Italia che lavora, i posti non si creano con i cortei"

Il premier alla Leopolda: "Ascolteremo la piazza, ma non ci fermiamo. Nel Pd ci sono due anime diverse, ma entrambe sono rispettabili"

matteo renzi leopolda
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"Qua si accapigliano su questioni importanti come la riforma della scuola o il fisco e il lavoro, su come creare occasioni per i posti di lavori, che non si creano con le manifestazioni, ma con ambienti e imprese capaci di farlo". Stoccata alla Cgil del premier Matteo Renzi, che a margine della Leopolda parla della manifestazione di Roma. Sulla divisione interna al Pd, Renzi aggiunge: "Sono due anime diverse ma rispettabili".

"Un grande partito - ha spiegato il presidente del Consiglio a Firenze per la kermesse - ha il dovere di avere opinioni diverse. Io sono stata minoranza e non sono scappato e poi quando ho vinto il congresso le parti si sono invertite. Ascolto e rispetto chi era in piazza a manifestare, quando ci sono manifestazioni come queste non c'è da dire nulla, ma ascoltare una piazza bella, importante. Ci confronteremo, ascolteremo ma poi andremo avanti, non è pensabile che una piazza blocchi il Paese".

"Qui c'è l'Italia che lavora", aveva detto in mattinata Renzi aprendo la seconda giornata della Leopolda. Dopo i tavoli di lavoro da cui "recuperare materiale con indicazioni concrete", ci saranno "15 testimonianze di persone che hanno creato posti di lavoro e vogliono ragionare dell'Italia che non si arrende e si rimette in moto, che crea speranza e posti di lavoro".

Poi, sul suo futuro politico, aveva precisato. "Non farò più di due mandati, nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023". E sui problemi che affliggono il Paese: "Ci sono dei nemici che vanno sconfitti altrimenti non creeremo occasioni di impresa. Sono la corruzione e l'evasione, senza combatterli non si va da nessuna parte".