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Renzi prepara la guerra a "ladri e schifezze": nuove leggi contro la corruzione

Ma bacchetta i magistrati: "Scrivano sentenze non comunicati stampa". Sullʼeconomia spuntano dubbi: il 2015 non so se sarà in discesa ma reggeremo la salita

renzi da fazio
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"A Roma sono state fatte schifezze pazzesche, la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervistato da Fabio Fazio promettendo anche nuove leggi contro la corruzione. E sull'economia Renzi, per una volta, è meno ottimista: "Non so se il 2015 sarà un anno in discesa, so però che abbiamo la gamba, l'energia e la grinta per reggere anche la salita".

Renzi prepara la guerra a "ladri e schifezze": nuove leggi contro la corruzione

"C'è un'Italia più bella delle schifezze" - "Modernizzare non ho mai pensato che fosse facile, ma penso che sia possibile. Se ci sono i ladri la risposta delle persone perbene non è lo scoraggiamento. A Roma sono state fatte schifezze pazzesche, perché non solo si ruba, ma si ruba sui più deboli. Ma dopo 300 giorni ho l'energia del primo giorno nel dire stavolta cambiamo perbene. Ma c'è un'Italia più bella delle schifezze", ha detto Renzi. Il premier ha poi parlato delle Olimpiadi 2024 per le quali Roma si è candidata: "Ho proposto le Olimpiadi nel 2024. Subito facce lunghe, gente che dice 'non si puo' fare, rubano'. Ma la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare, non non fare i grandi eventi".

La bacchettata ai magistrati - Promettendo per l'anno prossimo nuove leggi contro la corruzione Renzi ha anche tirato una sonora bacchettata alla magistratura: "Scrivano le sentenze, non comunicati stampa. In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con la cosa pubblica".

Alle Ue chiediamo sblocco degli investimenti - "Nel 2015 vanno tolti gli investimenti dal computo del 3% per il rapporto deficit-pil". E "nel 2015 cercheremo di mantenere tutti i nostri impegni Ue e lavoreremo perché gli investimenti siano sbloccati dal patto di stabilità, anche levando dal computo i fondi europei". Questo l'auspicio europeo da parte di Renzi. E sulle riforme che Bruxelles chiede al nostro Paese replica: "Le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale saranno approvate entro il 31 gennaio 2015".

Legge di Stabilità, casini sono colpa mia - "Sulla legge di stabilità abbiamo fatto un po' di casini, di cui mi prendo tutta la colpa, ma elogio senatori come il 91enne Zavoli, che si è seduto alle 10 di mattina in Senato e si è alzato la mattina dopo alle 7. Lo so che lo fanno gli italiani, ma quando lo fa il Senato mi piace elogiarlo". Renzi ha poi annunciato che mercoledì 24 dicembre ci sarà un Consiglio dei ministri dove saranno varati "i decreti attuativi sul lavoro per rendere operativa la riforma" e i decreti sul fisco.

"Cambia mondo lavoro per far tornare speranza" - "Con il Jobs Act le forme contrattuali si riducono, è più facile avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, cambierà però anche cosa accade se ti licenziano, con corsi di formazione fatti bene, un aiuto più forte da parte dello Stato ed un assegno. Questo toglie alibi per non assumere. Credo che si ridurrà la forbice tra imprese che vogliono fare ma hanno paura e il mondo di fuori, con l'idea che torni la speranza".

"Quirinale? Nessuno ha potere di veto" - "Non so quello che avverrà, ma deve essere un processo sereno, tranquillo, semplice, chiaro. Il Presidente della Repubblica è un garante, deve essere una persona di grande saggezza ed equilibrio, eletto da una alleanza ampia, dovrebbe votarlo dai grillini a Fi a Sel, ma nessuno, nemmeno il Pd, ha diritto di veto". Così Matteo Renzi è tornato sulla questione Quirinale e l'imminente votazione per eleggere il sostituto di Giorgio Napolitano. Renzi è poi tornato sull'accordo con Berlusconi: "Il Patto del Nazareno riguardava le riforme e la legge elettorale. Non è il patto del mago Otelma". Il premier ha però aggiunto che certamente si cercherà sul Quirinale "l'accordo con Berlusconi, che già ha votato Ciampi e Napolitano".