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Renzi: le misure su pensioni e superammortamento ci saranno

Lʼaffondo dellʼIngegnere: "Se al referendum costituzionale del 4 dicembre vincesse il no, Renzi dovrebbe dimettersi il giorno dopo"

La campagna referendaria si intensifica.

Il premier Matteo Renzi prova a ridimensionare il valore del risultato che verrà fuori dalle urne e dice: "Non sia usato per mandarmi a casa". Non gli fa sconti, invece, Beppe Grillo che, in riferimento all'editoriale uscito sul "Corriere della Sera" a firma Carlo De Benedetti commenta: "Oggi l'Ingegnere ha licenziato il premier e il countdown al 4 dicembre è iniziato".

Il nodo del Ponte di Messina - "Se il ponte diventa strumento per unire da Milano a Palermo con la Tav, nonché Calabria e Sicilia, se questo percorso arriva dopo aver fatto la banda larga, allora si può fare. Non gli affido una missione salvifica, ma può avere un effetto simbolico ed essere utile a condizione che arrivi dopo il resto", ha sottolineato il premier. Secondi Renzi "non è che perché lo ha detto Berlusconi è sbagliato. Se ci saranno le condizioni e il progetto permetterà allo Stato di ricavare e non di spendere, perché no?"

Dal canto suo, Beppe Grillo sul suo blog critica la proposta: "Non è facile essere un premier, bisogna essere sempre pronti a spararla più grossa". E ha proseguito: "La dichiarazione del Menomato Morale (d'ora in poi ci si riferirà a lui come MM) a favore del ponte sullo stretto è un manifesto politico. E' il trionfo del nulla politico che i partiti hanno da offrire in un Paese che ha il record di disoccupazione, soffocato dal debito, con dieci milioni di poveri, che ha perso il 22% della produzione industriale dall'inizio della crisi". Così l'ex comico ha lanciato l'hashtag #LaMiaGrandeOperaInutile e una nuova provocazione: "Io dico seggiovia Genova - Cortina che creerà un milione di posti di lavoro e sarà gratis per i genovesi (altrimenti non la userebbe nessuno)".

L'intervento di De Benedetti - "Non ingrossatevi il fegato - continua Grillo - pensando che MM creda davvero a quello che dice. Non va più contrastato, ormai conta zero. De Benedetti oggi l'ha licenziato e il countdown al 4 dicembre è iniziato. Il MM non va neppure contraddetto, va ignorato, un po' sbertucciato, dargli un po' ragione come si fa con i fessi".

Il riferimento è all'intervento di Carlo De Benedetti comparso sulle colonne del "Corriere della Sera". Se al referendum costituzionale del 4 dicembre vincesse il no, scrive l'Ingegnere, "Renzi dovrebbe dimettersi il giorno dopo anche se non credo che lascerà la politica. E per fortuna, perché ha dimostrato di avere energia e qualità".

Le pensioni - Sulle pensioni, poi, per Renzi "le misure ci saranno e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles. Ovviamente non saranno multimilionarie, ci saranno con la logica dei piccoli passi: in pensione si può andar prima accettando una piccola penalizzazione dello stipendio, le minime avranno una sorta di quattordicesima, riusciremo a dare qualche soldo in più"

"Regole Ue? Vanno cambiate ma le rispetteremo" - "Ci sono regole Ue non condivido ma che rispetto. Abbiamo detto che tutto ciò che serve per il sisma e per l'immigrazione lo togliamo dal patto stabilità. Noi rispettiamo la posizione dell'Ue. Queste regole andrebbero cambiate e lavoreremo per farlo ma finché ci sono vanno rispettate", spiega il premier ricordando che le regole dicono come uno Stato "può divergere dal patto di stabilità per circostanze eccezionali".

"Ai sindaci: spendete per le scuole" - "Sindaci, spendete e fate tornare gli ingegneri negli uffici a progettare, perché se perdiamo la stabilità nelle scuole con che faccia guardiamo ai nostri figli?", è stato l'appello lanciato da Renzi sempre ai microfoni di Rtl 102.5. "Ma con che faccia dico agli italiani che non mettiamo soldi su scuole perché Bruxelles non vuole, aiuterei i populisti e quelli che odiano l'Ue".

"Referendum, non lo si utilizzi per mandarmi casa" - "Non si utilizzi il referendum in nome del desiderio di buttar giù il governo. Si manda a casa per sempre la riforma. Quella è un'occasione perduta. E' più bello se si potesse votare nel merito e poi scegliere un front runner del centrodestra e dei 5 stelle, che, con Di Maio, credo non se la passi benissimo".

"Berlusconi e D'Alema usano referendum per ritorno campo" - "Berlusconi punta a fare un'operazione del tutto legittima che è quella di tornare in campo assieme a D'Alema e a tanti altri che utilizzano il referendum per questo e per fare una bella Bicamerale", ha sottolineato il premier. A Berlusconi "gli faccio gli auguri dal profondo del cuore, così come a Bersani che compie gli anni lo stesso giorno, il 29 settembre". "Comunque - ha aggiunto - aspettiamo a giudicare Berlusconi come uomo del passato".

"Escludo fiducia in Senato su ddl penale" - "La vicenda giustizia è molto semplice. Le regole per me sono buone, vanno bene. Ma mettere la fiducia su provvedimento di cui il capo dell'Anm Davigo dice che sono misure dannose e inutile, ci penso una, due, quattro volte. Si andrà in aula e si vedrà. Tendenzialmente escludiamo il ricorso al voto di fiducia". Così Renzi commentando l'intervista del ministro Orlando sul ddl in materia di giustizia penale. "Il governo rischia sempre in Senato. Questo Parlamento - ha ricordato Renzi - nasce con nessuno che vince le elezioni. L'abbiamo tenuto in piedi per fare le riforme".