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Italicum, Pd mugugna ma approva Renzi: "Grillo è diventato sciacallo"

Concitata direzione tra distinguo, non voto e appelli allʼunità del partito. Il premier attacca gli avversari politici e il leader della Fiom

matteo renzi direzione pd italicum
ansa

"Beppe Grillo non è più uno spauracchio, è diventato sciacallo". Così Matteo Renzi alla direzione del Pd, riferendosi al post del leader del M5S che paragonava il premier al copilota della Germanwings. Il presidente del Consiglio attacca poi il leader del Carroccio e il segretario della Fiom. "Salvini e Landini sono due fenomeni televisivi. Ma, se la politica non ha attinenza con la realtà, produce personaggi che sono solo soprammobili da talk tv".

La Direzione del Pd ha approvato la relazione di Matteo Renzi che ha proposto di non modificare l'Italicum nella terza lettura alla Camera". La minoranza non ha partecipato al voto che è stato unanime.

"A maggio mettere parola fine sulla legge elettorale" - "Credo che entro il 27 aprile" l'Italicum dovrà "essere in Aula come calendarizzato, e a maggio dobbiamo mettere la parola fine a questa discussione. Se vogliamo far sì che il 41% sia un investimento sul futuro, è giunto il momento di decidere, continuare a rimandare non serve a nessuno", aveva sottolineato Renzi in direzione parlando dell'Italicum.

"Italicum, sbagliato riaprire la discussione al Senato" - "Considero un clamoroso errore riaprire la discussione al Senato - ha proseguito -, è un azzardo che ci espone a molti problemi, non si spiega politicamente alla Camera, riapre un accordo di coalizione già chiuso e, soprattutto dà il senso di una politica come un grandissimo gioco dell'Oca".

"Metto la fiducia 'politica' sull'Italicum" - "Sulla legge elettorale - aveva poi ribadito - ci giochiamo la fiducia dei cittadini. Qualcuno ha detto che non si può mettere sul testo: ne parleremo a livello parlamentare. Ma permettetemi di mettere tra di noi la fiducia sulla legge elettorale perché rappresenta la capacità di rispondere a quello che non siamo stati capaci di fare finora".

"Coalizione sociale non è futuro, neanche passato" - "La coalizione sociale è una grande sfida culturale: non la sottovaluto per niente. Ma per me non rappresenta il futuro della sinistra e - spiacerà a qualcuno di voi - non rappresenta neanche il passato della sinistra, il tentativo di intestarsi una tradizione che non appartiene a quel mondo sara' respinto dalla realtà", ha concluso.