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Renzi a Davos: "Vera riforma? La credibilità Spero in un nuovo Rinascimento mondiale"

Il premier al Forum svizzero: "Perse tante opportunità, per la politica è il momento del Carpe diem". Dalla prossima settimana, afferma, "il Pd incontrerà gli altri partiti per fare il punto sullʼelezione del futuro presidente della Repubblica"

renzi matteo davos
-afp

"La cosa più importante a livello strutturale è la riforma della credibilità. Sono state perse tante opportunità perché si è perso credibilità, perché il governo cambiava continuamente". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo al Forum di Davos in Svizzera. In Italia "c'è una finestra e un periodo di occasioni eccezionali e il ruolo dei politici è cogliere il momento, carpe diem, quando possiamo scegliere il futuro".

Renzi a Davos: "Vera riforma? La credibilità Spero in un nuovo Rinascimento mondiale"

"Questa è la stagione delle riforme che servono all'Italia", ha aggiunto il presidente del Consiglio prima di parlare dell'Italicum: "Con questa riforma della legge elettorale l'Italia avrà un leader per 5 anni. Il nuovo sistema di voto darà infatti una leadership chiara e stabilità. Dobbiamo creare le condizioni perché sia chiaro il vincitore".

"Governo ha ancora tre anni" - Renzi ha poi ribadito che non intende lasciare Palazzo Chigi prima della fine della legislatura: "Il mio governo ha davanti a sé tre anni", ha detto parlando alla sessione "Trasformational Leadership" del Forum di Davos.

"Superare le divisioni" -
"L'Italia è famosa per le sue divisioni, ma questo è il momento di superarle. La vera strategia di oggi è avere una visione", ha poi affermato il premier, sottolineando come, anche all'indomani degli attacchi di Parigi, oggi si comprenda come "la politica debba giocare un ruolo chiave anche di fronte alla minaccia dell'estremismo".

"Colle, Pd incontrerà gli altri partiti" - Dalla prossima settimana riprendono le consultazioni tra Renzi e i partiti in vista del voto per il Colle. "Il Pd incontrerà gli altri partiti di tutto l'arco costituzionale perché anche il presidente della Repubblica, come le riforme, si fanno nel modo più largo possibile e non solo con la maggioranza di governo", ha spiegato. "Io ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che ci siano le condizioni per eleggere al quarto tentativo il Capo dello Stato, vedremo chi ci vorrà stare e chi no ma non c'è collegamento" tra Colle e Italicum, ha aggiunto.

"Penso che Draghi debba restare alla Bce" -
Anche il premier ha poi tenuto ad allontanare le voci sulla possibilità di vedere Mario Draghi al Colle. Renzi ha infatti ribadito che "è un grandissimo uomo, che è il leader della Bce e che dovrebbe continuare a ricoprire il ruolo". Per il Colle, il presidente del Consiglio, vedrebbe uno come Napolitano: "un arbitro in grado di aiutare gli italiani ad amare il nostro Paese e pronto, se c'è un problema, ad intervenire".

"Ue non sia solo burocrazia" -
Il presidente del Consiglio ha parlato anche di Unione europea: "Se è solo burocrazia è la fine. Abbiamo davanti 12 mesi importanti e il vero spread non è quello tra titoli di Stato e Bund ma riguarda i sogni e le aspettative dei cittadini".