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Referendum, Renzi: riforma rende più semplice il Paese

"Questa riforma non è per il governo - ha insistito il premier - ma per i nostri figli, non possono invecchiare senza che cambi nulla"

"La sfida del referendum è importante per me, ma è anche importante perché rende più semplice il Paese.

E' importante perché tira via la burocrazia: via 315 poltrone dal Senato, elimina i rimborsi spese dei consiglieri regionali, rende più semplice governare il Paese". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, intervenendo a Domenica Live. E sull'ipotesi governo tecnico: "La dovete scongiurare voi".

"Certo - ha detto infatti - che sul governo ci sarà una ricaduta del referendum, è evidente. E' evidente che non possiamo avere un Paese fermo a galleggiare. Non sto a far politica per aggiungere una riga al curriculum vitae. Io non sto a vivacchiare e galleggiare come tanti. Il governo tecnico non lo posso scongiurare io, lo dovete scongiurare voi con il Sì". E ha continuato: "Anche nel Pd c'è chi vuole tornare al governo, ma io penso che ci sia spazio per una nuova generazione. Mario Monti, l'ideologo e capo dei governi tecnici, ha detto che ho fatto troppi bonus fiscali. Il punto è che non è che si può votare Sì perché uno alza le tasse e poi dire No se si abbassano".

"Consulta ha impedito licenziare furbetti" - "Venerdì scorso la Corte costituzionale con una sentenza, facendo bene secondo le proprie valutazioni, ci ha impedito di licenziare quelli che fanno i furbetti del cartellino, perché bisogna avere il parere di tutte le regioni senno non vale. Ma così il Paese è fermo, bloccato. La gente non ne può più di come vanno le cose adesso".

Il referendum "è una sfida importante per me, ma è importante perché rende più semplice il Paese, tira via 315 poltrone dal Senato, elimina i rimborsi spese dei consiglieri regionali, rende più semplice governare il Paese. E' importante per chiunque venga dopo di me, che sia la destra o la sinistra. E' importante tirare via un po' di burocrazia. L'ha votata anche Berlusconi all'inizio e poi ha cambiato idea. Ma non voglio fare minimamente polemica con gli altri", ha sottolinea il premier.

"Pensiamo ai nostri figli" - "Perché in Germania ha una sola Camera per fare le leggi? Sono meno furbi? E in Francia e Gran Bretagna sono meno furbi? Alla Costituente non si mettevano d'accordo e hanno ripetuto il sistema dello Statuto Albertino. Non si governo con la nostalgia", ha ha detto il presidente del Consiglio. "Questa riforma non è per il governo - ha insistito - ma per i nostri figli, non possono invecchiare senza che cambi nulla".

"No a governo inciucio" - "Se vince il No questo Paese ha la stessa Costituzione di oggi cioè non funziona. Quello che è importante è che i cittadini votino sul Sì o sul No al quesito. Però io non sono come gli altri politici, sono un boy scout di 41 anni, non sono proprietario di televisioni, a me piace far politica per cambiare l'Italia perché sono convinto che sia il Paese più bello del mondo e ci sto finché posso cambiare le cose".

E allora se vince il No "Berlusconi il tavolo lo fa con Beppe Grillo, con D'Alema e con Salvini. Perché una cosa è dire che si fa la legge elettorale insieme, altra cosa è dire che si fa un bel governo di inciucio, di grande coalizione per cambiare le poltrone ma poi niente cambia".

"ll 5 dicembre Italia andrà avanti insieme" - "Dobbiamo smettere di parlare male degli altri. Mi accusavano di essere filo berlusconiano perché non attaccavo Berlusconi. Grillo ha detto che siamo serial killer, una scrofa ferita. Ma il 5 dicembre l'Italia tutta insieme dovrà andare avanti". Il nostro Paese "è meglio se potrà andare avanti più veloce. Ma se resta così comunque si deve andare avanti insieme", ha poi concluso il premier.