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Referendum costituzionale, via libera ufficiale della Cassazione

Il governo avrà 60 giorni per fissare la data della consultazione

La Corte di Cassazione ha dato il via libera ufficiale sulle firme raccolte dai Comitati per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale.

Ora il governo avrà 60 giorni per fissare la data della consultazione. Il referendum non è la "sfida" di Matteo Renzi ma di "milioni di persone che vogliono ridurre gli sprechi della politica e rendere più semplici le istituzioni", ha commentato nella sua e-news il presidente del Consiglio.

Ecco il testo del quesito referendario: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?".

La soddisfazione dei Comitati per il Sì - Pochi minuti dopo il via libera ufficiale della Cassazione, il premier Matteo Renzi ha ritwittato un messaggio dei Comitati per il Sì: "Adesso possiamo dirlo, questo è il referendum degli italiani". Nel testo completo, i Comitati spiegano che "la Corte di Cassazione ha validato le firme che avevamo raccolto per l'indizione del referendum costituzionale. Da oggi, dunque, esso diventa a tutti gli effetti uno strumento 'popolare', il referendum degli italiani, un confronto nel merito che interesserà oltre 50 milioni di cittadini aventi diritto al voto, residenti nel nostro Paese, nel resto d'Europa o negli altri continenti (stanno nascendo molti comitati per il Sì promossi da nostri connazionali all'estero!)".

Renzi: "I segnali di queste settimane sono davvero buoni" - Nella sua e-news il premier ha aggiunto: "Per vincere questo referendum basta entrare nel merito, basta leggere il quesito, basta chiedere agli italiani se davvero vogliono continuare con la classe politica più numerosa e più pagata dell'Occidente o se invece vogliono ridurre i costi e i posti dei parlamentari, perché per cambiare basta un sì". Poi ha dichiarato che "i segnali di queste settimane sono davvero buoni. I nostri Comitati sono tantissimi, arrivano quasi a quota tremila. Abbiamo chiesto un aiuto a chi vuole darci una mano, anche a livello economico. Percorso trasparente, semplice e verificabile, alla luce del sole. Conclusione? A oggi abbiamo ricevuto più di 88.100 euro, quasi tutti con piccole donazioni, da 5-10-20 euro".

Le opposizioni: "Subito una data" - Da parte loro, i parlamentari del M5S di Camera e Senato chiedono che il premier la smetta "di prendere in giro i cittadini italiani" e indichi "immediatamente la data in cui si andrà a votare per il referendum costituzionale. Ogni altro vergognoso tentativo di rimandare il voto alle calende greche, oltre a quelli messi in atto fino ad ora, rappresenterebbe una grave violazione delle regole democratiche e una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini italiani".

Si aggiungono alla richiesta di indicare "subito una data certa" anche Renato Brunetta, di Forza Italia, Roberto Calderoli, della Lega Nord, e Gaetano Quagliariello, di Idea. Mentre all'interno del Pd il senatore bersaniano Miguel Gotor chiede interventi sull'elettività dei nuovi senatori e su una maggiore rappresentatività: in caso contrario "votare 'Sì' al referendum sarebbe un salto nel buio che tanti elettori e dirigenti del Partito democratico non si sentono di compiere".