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Referendum, Anpi a Renzi: "Riforma stravolge spirito Costituzione"

La replica del premier: "Dire che è in gioco la democrazia è una presa in giro per il popolo italiano"

Durante il dibattito sul referendum costituzionale con il premier Matteo Renzi alla festa dell'Unità di Bologna, il presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia ha detto: "La riforma stravolge lo spirito della Carta, ci sentiamo obbligati a schierarci a difesa della Costituzione".

Il presidente del Consiglio ha replicato: "Si può votare sì, si può votare no. Ma dire che è in gioco la democrazia è una presa in giro per il popolo italiano".

Smuraglia: "Governo cade se decide Parlamento, non per Anpi" - L'unico obiettivo dell'Associazione nazionale dei partigiani è quello di "difendere la Costituzione, nello spirito in cui la votarono i costituenti". Non ci sono altri obiettivi: "Non ci interessa la questione del governo o del presidente del Consiglio, il governo cade quando non ha la fiducia del Parlamento non quando lo decide un'associazione", ha ribadito Smuraglia.

"Dubbi sull'elezione del Senato e sulle sue funzioni" - "La riforma bisogna guardarla dentro. C'è un Senato svirilizzato con pochi componenti, che sono non elettivi ed eletti non si sa come, e non si capiscono le modalità con cui potrà svolgere le sue funzioni", ha poi sottolineato il presidente nazionale dell'Anpi. "C'è un articolo per cui i consiglieri regionali eleggono i senatori e non si sa come - ha aggiunto -. Ritenete possibile che i consiglieri e i sindaci possano fare i senatori senza fare i loro mestieri?".

Renzi: "Italia ha avuto un eccesso di politici" - Nel suo intervento Renzi ha affermato: "Questo è un Paese che ha avuto un eccesso di politici e un difetto di politica con la 'p' maiuscola per quello che ritengo un sistema barocco. Il bicameralismo paritario non esiste in nessun altro Paese". "Il referendum costituzionale riduce le poltrone, non gli spazi di democrazia", ha quindi sottolineato.

"Dimissioni in caso di no? Ho tolto questo argomento dal tavolo" - "Pensavo che quella frase fosse un atto di responsabilità, in estate tutto il Pd mi ha detto di non parlarne più perché l'argomento stava oscurando il dibattito referendario: quello che sia giusto fare lo tengo per me, ma dico che questa riforma può rendere l'Italia più agile". Così il premier ha risposto al moderatore Gad Lerner che gli chiedeva conto delle sue dichiarazioni secondo cui, in caso di vittoria del no, avrebbe lasciato il governo. "Io - ha detto Renzi - credo negli italiani, ma ho detto questo argomento lo tolgo dal tavolo e continuerò a non parlarne".

"Chi ha paura del ballottaggio ha paura degli elettori" - In merito all'Italicum, ha aggiunto il premier, "penso non si possa aver paura del ballottaggio, fa votare gli elettori. Chi ha paura degli elettori ha paura della democrazia. E se c'è un uomo che non ha paura della democrazia questo è Giorgio Napolitano grazie al quale il Paese è stato salvato".

Fischi per il premier quando parla di posti di lavoro in più - "Io avrei tutto l'interesse a dire quello che è stato fatto negli ultimi due anni: in questo Paese negli ultimi due anni ci sono più diritti per tanti e per tutti", ha detto Renzi, interrotto però dai fischi di una parte del pubblico. "Andate a dire a due persone dello stesso sesso se hanno meno diritti", ha aggiunto ricevendo applausi. "Se ci sono 580mila posti di lavoro in più, dovete dire grazie a chi ci ha creduto", ha proseguito ricevendo ancora altri fischi.

"Con Smuraglia confronto bello e civile" - "Confronto bello e civile con l'Anpi. Orgoglioso del dibattito che il Pd offre all'Italia. E adesso basta un sì per cambiare davvero!". E' il tweet che il presidente del Consiglio ha pubblicato subito dopo il termine del dibattito con Smuraglia.