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Nomine Rai, scoppia il caso pensionati Gasparri: "Ridicole quelle obiezioni"

Nel mirino ci sono Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzucca. La legge 114 dice che non possono assumere lʼincarico per il quale sono stati nominati

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Le obiezioni sulla possibile irregolarità delle nomine dei pensionati al Cda della Rai sono "irrilevanti, non consistenti. Fanno ridere". Lo ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, aggiungendo che "il Parlamento è sovrano". Intanto il presidente della Commissione di Vigilanza Roberto Fico (M5S) su Facebook auspica per la tv pubblica un presidente "di indubbia indipendenza, senza conflitti di interessi ed esperto di prodotto audiovisivo".

Il problema è quello di capire se Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzucca possono assumere l'incarico, dal momento che la legge 114/2014 vieta ai pensionati di assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato. In realtà, la legge Madia appena approvata prevede la possibilità di ricoprire la carica gratis e per un anno: ipotesi a cui Freccero replica dicendo che è pronto a farlo. Mentre Arturo Diaconale dichiara: "Lavorare gratis sarebbe possibile se ci fosse compatibilità con le altre attività che svolgo. Potrei anche fare il consigliere per puro divertimento, ma sarebbe una cosa bizzarra. E' la Costituzione che impone la retribuzione per chi svolge un'attività".

"Sull'eventuale scadenza dopo un anno, il problema si dovrebbe porre per tutto il Cda - riprende -. Credo che ci sia un problema di una legge che trova applicazioni singolari. Il problema è del Parlamento, ma lo dico senza nessuna conoscenza concreta delle norme. Attendiamo di studiare la legge e di vedere le condizioni pratiche".