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Prescrizione, ministro Bongiorno: "Mai in vigore senza una riforma" | Bonafede: "Non c'è alcun collegamento"

Il congelamento della prescrizione dopo il primo grado avverrà, a partire dal 2020, solo se sarà controbilanciata da una riforma del processo penale

Prescrizione, ministro Bongiorno:
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Il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, è convinto che sulla prescrizione sia stata davvero disinnescata la "bomba atomica" piazzata dal M5s sotto i processi.

Ma chiarisce che il congelamento della prescrizione dopo il primo grado partirà dal 2020 solo se sarà controbilanciata dalla riforma, chiesta dalla Lega, del processo penale. Ma il ministro Bonafede ribadisce: "La prescrizione non è legata alla riforma".

"Le due riforme - sottolinea in una intervista al Corriere della Sera - sono strettamente collegate". Con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, aggiunge Bongiorno, "concordiamo che andranno ridotti innanzitutto i tempi delle indagini soggetti oggi a proroghe infinite".

"La clausola di collegamento tra questa norma che blocca la prescrizione dopo il primo grado e la legge che ridurrà i tempi dei processi - spiega quindi la Bongiorno - disinnesca quell'effetto bomba atomica che mi preoccupava molto perché oggi i processi hanno una durata infinita". "In base all'esperienza che ho fatto in politica - aggiunge -, ho capito da tempo che quella della giustizia è una materia davvero delicata. Purtroppo le riforme vengono spesso annunciate e poi rinviate. Ma con questa norma, fortemente voluta dal M5s, e la clausola di collegamento con la riforma del processo voluta dalla Lega abbiamo un traguardo certo: dicembre 2019". "Sono norme collegate l'una all'altra - sottolinea -. La prima entra in vigore quando la seconda sarà in vigore. Punto. Altrimenti rischiamo di innescare di nuovo la bomba atomica. Io, comunque, dico che ce la faremo".

Bonafede: "La riforma della prescrizione non è legata a quella della giustizia" - Di diverso parere è, invece, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che a Radio Capital ribadisce che "la prescrizione non è legata alla riforma del processo penale". "L'accordo politico è che va fatta la riforma del processo penale e che la delega deve avvenire entro dicembre 2019". Ma, ha aggiunto, "nella legge anticorruzione che entra in vigore a gennaio non c'e' alcun collegamento con altre leggi. Quella entra in vigore comunque".

Di Maio: "L'accordo mi soddisfa totalmente" - "Prescrizione? Mi sono svegliato dopo bene dopo l'accordo, mi soddisfa totalmente perché l'obiettivo di riformare la prescrizione è sempre stata un'obiettivo del M5s per fermare i furbetti. Allo stesso modo sapere che il 2019 sarà l'anno del processo penale è importante". Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.

Salvini: "Se non c'è la riforma, la prescrizione non c'è" - "La riforma della prescrizione c'è nel contratto - ha spiegato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini -. Sarà una parte del tutto della coraggiosa riforma del processo penale. Ci sono milioni di Italiani che attendono giustizia da 6,7,8 anni. La nostra preoccupazione era che togliere la prescrizione tout court allungasse i tempi all'infinito, abbiamo detto va bene la prescrizione all'interno della riforma del processo penale che entra in vigore, uno o due mesi prima. Se entra in vigore la riforma uno o due mesi prima allora entra in vigore la prescrizione. Se non c'è la riforma, la prescrizione non c'è".

Cantone: "Si rischia di allungare i tempi" - "Sono perplesso rispetto alla soluzione prevista perché sospendere i tempi di prescrizione del processo rischia, per paradosso, di finire per allungare i tempi dei processi piuttosto che accorciarli". Questa l'opinione del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, sulla riforma della prescrizione. "Certo - ha aggiunto - se la sospensione venisse stabilita all'interno di un sistema che rendesse i processi veloci, si potrebbe anche accettare. Vediamo che cosa faranno - ha concluso - ma per adesso la riforma è stata rinviata al 2020".