FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Pensioni, Mattarella si taglia lʼassegno Stipendi più leggeri al Quirinale

La sforbiciata è dovuta al "divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni"

mattarella
ansa

"Il presidente della Repubblica, il 27 febbraio, ha disposto la riduzione dell'assegno a lui spettante per legge, in corrispondenza dell'ammontare del suo trattamento pensionistico". Lo precisa il Quirinale che risponde a alcune notizie sugli stipendi del Colle. Su "Il Giornale" e su "Il Messaggero" si parla rispettivamente della rinuncia di Mattarella all'equivalente "del vitalizio come professore" e della "sforbiciata agli stipendi del Quirinale".

Niente più cumulo per chi lavora al Quirinale - Nella nota del Quirinale si ricorda inoltre come "diversi consiglieri del Capo dello Stato" svolgano "le loro funzioni senza alcun compenso, mentre per altri il compenso risulti fortemente ridotto". Il comunicato spiega poi che è stato introdotto il "divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni".

"Questo divieto - previsto dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147, art. 1, comma 489 - non era, per sua espressa disposizione, direttamente vincolante nei confronti degli organi costituzionali. Come tale la stessa non risultava recepita nell'ordinamento della Presidenza della Repubblica. In precedenza non ricorrevano le condizioni per l'applicazione della norma anche tenendo conto che la legge stessa escludeva dalla propria applicazione gli incarichi in corso al momento della sua entrata in vigore".

Ecco dunque come, secondo quanto dice ancora il comunicato, questo divieto abbia "adesso efficacia e, in applicazione del medesimo principio, il Presidente della Repubblica, il 27 febbraio scorso, ha disposto la riduzione dell'assegno a lui spettante per legge, in corrispondenza dell'ammontare del suo trattamento pensionistico".

Un tetto alle retribuzioni - "Il segretario generale, Ugo Zampetti - si legge nel documento - aveva già rinunciato autonomamente a ogni compenso al momento dell'assunzione dell'incarico. Con lo stesso decreto il Presidente della Repubblica ha disposto l'applicazione, all'interno della Presidenza della Repubblica del tetto alle retribuzioni previsto dalla legge per i pubblici dipendenti, anch'esso non direttamente vincolante per gli organi costituzionali. Dai due provvedimenti deriva un consistente risparmio di risorse pubbliche", conclude la nota del Quirinale.