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Pd, Emiliano: "Scissione? Io cercherò un'intesa fino all'ultimo"

"Fino a martedì mi tengo le mani libere. Anche se da Renzi nessun segnale". Rossi: "Non resto nel partito di Renzi". Nasce una nuova area Orlando-Cuperlo-Damiano per rifondare il partito

"Fino a martedì mi tengo le mani libere, lavoro fino alla fine per un'intesa".

Così Michele Emiliano il giorno dopo l'assemblea Pd. Mentre per Rossi e Speranza la strada della scissione sembra ormai certa, il governatore della Puglia cerca ancora di mediare. "Anche se - dice - da Renzi non c'è stato neanche mezzo segnale". Unica apertura dell'ex premier potrebbe essere quella di far slittare di una settimana le primarie, al 7 maggio.

"Certo che vorrei restare", confida Emiliano secondo quanto riporta La Repubblica. "So che per noi non c'è un'autostrada, ma la mia non sarà mai la scissione di D'Alema". Tuttavia, aggiunge, "se le regole non sono chiare, se addirittura sembrano truccate, cosa posso fare? E se Renzi continua a fare il pazzo che alternativa ho?".

"La partita non è chiusa - ribadisce Emiliano, dopo un incontro con gli altri scissionisti - e io voglio restare. Sono autonomo, non inseguo Bersani e D'Alema, ma voglio tenere dentro tutti. Possibile che non capiscono che è interesse di tutti restare uniti?".

Su Emiliano, Renzi afferma: "Michele vuole restare? Allora si candidi nel Pd". Dovrebbe, però, innanzitutto mettersi d'accordo con se stesso, dal momento che ha detto tutto e il contrario di tutto: prima ha appoggiato Renzi, quindi "Matteo non ti ricandidare" e infine "puoi rivincere da segretario".

Rossi: "Non resto nel partito di Renzi" - Si fa intanto sempre più dura la posizione del governatore Toscano Enrico Rossi che, ai microfoni di Rainews 24, dice: "Sto pensando di rispedire la mia tessera alla mia sezione con una lettera. Il punto è che io non voglio stare nel partito di Renzi. Noi iniziamo un altro percorso, siamo dispiaciuti perché potevamo stare insieme, ma ci è stato detto che non è possibile. Non c'è spazio in questo partito. Lavoriamo a un altro soggetto politico con l'intento di rafforzare un nuovo centrosinistra".

Orlando: "Assurda la scissione, così rafforziamo la destra" - Non ci sta invece il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ad Agorà dice: "Qualunque problema abbia il partito, l'idea che lo si possa risolvere con la scissione è sbagliata: apre un fronte che rafforza la destra. La responsabilità? E' di tutti. Non si è sedimentata una politica comune".

Nasce una nuova area Orlando-Cuperlo-Damiano per rifondare partito - Intanto proprio Orlando dà vita a una nuova area insieme a Gianni Cuperlo e Cesare Damiano. I tre esponenti ex Ds, che in assemblea hanno caratterizzato i loro interventi all'insegna dell'unità del partito e dell'equidistanza, si sono trovati d'accordo, nel corso di una riunione serale, sulla necessità di un'area che avanzi una proposta politica nuova per rifondare il Pd.

Letta: "Mai avrei pensato simile parabola 3 anni dopo" - "Mi viene spontaneo pensare che per i casi del calendario proprio 3 anni fa ero preso da sgomento lasciando Palazzo Chigi dall'oggi al domani e cominciando una nuova vita, fuori dal Parlamento e dalla politica attiva. Quello era uno sgomento solitario. Oggi sento la stessa angoscia collettiva di tanti che si sentono traditi e sperano che non sia vero. Tanti che chiedono di guardare all'interesse del paese e mettere da parte le logiche di potere. Mai avrei pensato 3 anni dopo che si potesse compiere una simile parabola". Lo scrive su Facebook l'ex premier Enrico Letta.

Bersaniani: "Non andiamo in Direzione" - Roberto Speranza e gli altri esponenti dell'area bersaniana Sinistra Riformista non prenderanno parte martedì alla direzione del Pd. "No, non andiamo", conferma Nico Stumpo. Non saranno presenti, spiegano, perché la Direzione eleggerà la commissione per il congresso e loro non intendono farne parte, dal momento che non condividono il percorso avviato.

Pisapia: "Renzi non può pensare di essere un uomo solo al comando" - "Se si pensa di essere un uomo solo al comando, si sbaglia". Lo ha detto l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, riferendosi a Matteo Renzi. "Essere un uomo solo al comando - ha aggiunto - non permette di agire. Bisogna avere il coraggio di riflettere e di correggere il tiro se necessario, invece di continuare a scusarsi". "Nel Pd - ha concluso - si sono messe assieme persone che hanno cammini diversi, divisi in un passato che è stato anche di scontro".