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Pd, Emiliano: Renzi si dimette? Buona notizia, spero non cambi idea

Ironico il presidente della Regione Puglia sulla notizia dellʼannunciato addio dellʼex premier alla poltrona di segretario del Partito Democratico

"Quindi, ha ceduto.

Ma è sicuro che ha ceduto e si dimette? Perché può darsi che stanotte cambi idea come gli capita spesso. E' chiaro che era inevitabile dimettersi da segretario". Lo ha detto il presidente della Puglia Michele Emiliano a Firenze, a margine dell'incontro "Può nascere un fiore. Di nuovo, la sinistra".

"Mi auguro - ha aggiunto Emiliano - che si possa fare un congresso normale, non quello col rito abbreviato e che ci consenta di presentare le nostre piattaforme programmatiche nei circoli, nei luoghi dove il Pd vive. Ci sono troppi circoli chiusi nel Partito Democratico in Italia, questa è una preoccupazione che abbiamo, ma per il resto sono contento".

"Sono contento, - ha spiegato in conclusione, - perché finalmente il segretario si è fatto convincere dalla grande massa di militanti del Pd, che gli hanno spiegato che dopo una sconfitta elettorale referendaria così grave l'unica soluzione era il congresso. Quindi, è una buona notizia, se ovviamente va così. Perché se anche a voi prende in contropiede, a noi sempre".

Le precisazioni dell'ufficio stampa Pd sulle parole di Renzi "Ancora una volta diversi quotidiani attribuiscono al segretario del Partito Democratico dichiarazioni e virgolettati che non ha mai fatto, né reso ai giornali. Virgolettati, dunque, che sono smentiti. Come è noto, Renzi interverrà e parlerà nella Direzione del Pd". E' quanto si legge in una nota dell'ufficio stampa del Pd.

Le frasi incriminate non vengono citate, ma si possono ricondurre al "Non ci sto a fare il bersaglio per mesi", con l'indiscrezione della presentazione delle dimissioni lunedì alla direzione, così da andare ad aprile al voto nei circoli, a maggio alle primarie e parlamentari il 21 giugno o al massimo il 24 settembre.

E La Repubblica arriva ad anticipare il contenuto del discorso di Renzi alla direzione: "Io non sto attaccato alla sedia. Dal momento che me lo chiedete, ecco le mie dimissioni da segretario". Si rivolgerebbe, dunque, in questo modo alla sinistra dem, a Bersani, Cuperlo, Speranza, a Emiliano, Rossi e Boccia che hanno chiesto un congresso anticipato.

E ancora ce ne sarebbe anche per deputati e senatori invitati alla direzione, quando verrà gettato loro il guanto della sfida: "Il Parlamento faccia la legge elettorale, i parlamentari sono pagati per questo", le parole di Renzi ipotizzate da La Repubblica.

Guerini: "Basta logoramento, abbiamo superato il livello di guardia" - In un'atmosfera sempre più rovente, cerca di smorzare la tensione il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. "Finiamola con le polemiche inutili che non fanno bene a nessuno - dice -, si è superato il livello di guardia. Ogni giorno un se, un ma, una condizione. Lunedì il segretario dirà in modo chiaro la prospettiva che intende proporre. Poi ognuno, mi auguro, assumerà responsabilmente una posizione chiara. E l'ora di smetterla con la corsa al logoramento".

"A dicembre ci è stato chiesto di non fare subito il congresso - spiega -, poi no elezioni senza congresso, poi no alle primarie, poi sì al congresso ma non 'troppo anticipato'. Ora spunta la segreteria di garanzia. A tutti vorrei rispondere così: se si anticipa il congresso lo si anticipa davvero, senza formule fantasiose, ma con le procedure e la strada indicata dallo statuto e cioè convenzioni nei circoli e poi elezione del segretario con primarie aperte. Il resto mi sembra solo voler perdere tempo col vano tentativo di provare a logorare il segretario correndo invece il rischio di logorare il nostro partito".