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Pd, Civati attacca Renzi: va a destra "Minoranza Dem non è tappetino"

Jobs Act, Poletti: "Si proceda con lʼapprovazione. Al vertice europeo di mercoledì deve essere chiaro che il governo vuole fare le cose"

pippo civati pd direzione roma
ansa

"Renzi vuole essere la nuova sinistra, ma fa la destra di dieci anni fa: sull'articolo 18 ha affrontato la discussione molto male". Lo ha detto il dissidente del Pd, Pippo Civati, a Tgcom24. "Una minoranza all'interno di un partito - ha aggiunto - non deve fare il tappetino del segretario. Se uno non è d'accordo, non è un gufo, va rispettato. Renzi va verso destra: il rischio è che si comprometta il rapporto con gli elettori".

E intanto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, rispondendo sulla necessità che il Senato voti il Jobs Act entro mercoledì, dice: "Ci sono i regolamenti parlamentari che non possiamo violare, ma mercoledì al vertice del lavoro europeo deve essere chiara la volontà del governo di voler fare le cose. Abbiamo la necessità di un'approvazione rapida e certa".

Civati: "Renzi vorrebbe fare la nuova sinistra" - Civati continua poi con le sue critiche nei confronti del premier: "Io ho fatto le primarie artigianali, non avevo dietro nessuno, tranne il gruppo di ragazze e ragazzi che mi hanno aiutato. Renzi ha affrontato molto male la discussione sull'articolo 18: vuole essere la nuova sinistra, ma fa la destra di dieci anni fa".

"Questa discussione - riprende - è molto strumentale: il problema è non far diventare questa discussione una caricatura. Non si devono levare tutele ad alcuni per estenderle a tutti. Con D'Alema è sempre difficile avere una relazione perché è uno molto sofisticato e duro: io non sono dalemiano. C'è da dire che con D'Alema e con Bersani ci si è trovati sull'articolo 18".

Bindi: "Più collegialità farebbe bene anche a Renzi" - Sullo scontro all'interno del Pd interviene anche Rosy Bindi, dicendo: "Occorre anche interrogarci sulle forma di partecipazione alla vita del partito. Penso che per essere segretario di un partito e per guidare un governo un po' più di collegialità farebbe bene a tutti, anche a lui".