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Napolitano: "Basta rigore, in Europa complessi colpa per troppa austerity"

"Dopo anni - sottolinea il Capo dello Stato - è giusto cambiare politiche"

giorgio napolitano
ansa

"Ho letto la bozza del documento del Consiglio Ue notando che il termine 'austerity' questa volta non compare: per evitare nuove polemiche qualcuno ha accettato di non menzionarlo, forse perché mosso da qualche complesso di colpa". Lo ha detto Giorgio Napolitano parlando al Quirinale. "Dopo anni di politiche restrittive, dinanzi alla disoccupazione giovanile è giusto sollecitare" l'Ue per l'attuazione di nuove politiche di crescita e sviluppo.

E' "grave" che non si parli più dei valori alti dell'integrazione politica europea ma che "ci si accapigli tutti quanti - poco competenti, meno competenti e per nulla competenti - sullo 0,1%, sulle regole, sui trattati, sul fiscal compact", ha aggiunto Napolitano.

"L'Europa è nostra, non è una strana creatura nata fuori di noi, quasi un mostro che detta leggi inapplicabili e gravide di conseguenze per le nostre società", ha sottolineato il presidente della Repubblica aprendo al Quirinale una serie di lezioni per studenti dedicate al tema dell'Europa e dei diritti.

Il Capo dello Stato ha quindi invitato a non dimenticare i valori alti dell'integrazione politica e a non limitarsi "a identificazione riduttive ed improprie" che a volte riducono l'Unione a "qualcosa di nebuloso nelle mani di una schiera di burocrati" che poi negli anni scorsi "si è visto essere meno numerosi dei dipendenti del comune di Palermo".

"Hanno preso piede anche in Italia atteggiamenti di estraneità e contestazione, fino a forme di rifiuto delle scelte europee", ha rilevato Napolitano, ricordando che "l'Europa non è nata solo nel segno dell'integrazione economica" ma partì fin dagli anni '50 "con un grande obiettivo politico" di integrazione continentale.

Il Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ribadito il presidente della Repubblica, sta affrontando "molteplici e scottanti questioni, dall'accordo sul clima alle politiche di investimento per un deciso sforzo di rilancio dell'economia e dell'occupazione, pur senza far venir meno l'equilibrio di bilancio" per i Paesi dell'Eurozona. "L'Italia - ha ricordato - si è spesa molto per affermare la necessità di una vera svolta delle politiche europee per fronteggiare la crisi".

"L'Europa ha molte facce, molte facce luminose e non solo quelle imperiose di regole da osservare in materia di bilancio pubblico". Con questa annotazione Napolitano ha chiuso un discorso al Quirinale dedicato all'Europa nel quale ha più volte sottolineato la necessità di "non lasciare in ombra" i valori originali dell'Unione che sono basati "sull'avanzamento del processo di integrazione politica".