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Migranti, Matteo Renzi alla Camera: "LʼItalia aveva ragione, lʼUe no"

Il premier: "Il trattato di Dublino è politicamente finito". Montecitorio approva la relativa risoluzione di maggioranza, sì anche dai verdiniani

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"A distanza di sei mesi dal Consiglio Ue che seguì al naufragio nel Mediterraneo in cui morirono 700 persone possiamo dire con chiarezza che sull'immigrazione l'Italia aveva ragione, il resto dell'Ue no". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi alla Camera. "Il trattato di Dublino è finito. Non lo è tecnicamente, ma politicamente", ha aggiunto in vista del prossimo Consiglio europeo. Montecitorio approva la sua relazione.

Migranti, Matteo Renzi alla Camera: "LʼItalia aveva ragione, lʼUe no"

Il premier ha sottolineato che "l'Italia aveva colto la complessità del problema immigrazione e un approccio non legato all'isteria del momento ma a una visione strategica. Tanti nostri amici e alleati hanno cambiato posizione sulla base di singoli eventi, momenti anche emozionanti, circostanze destinate per loro natura a produrre un effetto sull'immediato ma non una strategia sul lungo periodo. Noi abbiamo detto che era il momento di cambiare la politica dell'Ue".

Sugli hotspot, i centri in cui sarà effettuata un'iniziale identificazione dei migranti che arriveranno in Italia, Matteo Renzi ha sostenuto che " hanno senso solo assieme alla ricollocazione e alla politica di rimpatri. I primi 19 ragazzi eritrei che hanno lasciato Lampedusa non sono 19 numeri in meno nelle statistiche ma sono l'inizio di un grande progetto politico".

"Serve una grande coalizione" - "Dall'Afghanistan alla Nigeria - ha continuato il premier passando ad analizzare le problematiche dei paesi di provenienza degli immigrati - esiste un blocco molto frammentato di fanatismo, contro il quale una grande coalizione internazionale è assolutamente necessaria in termini di intervento culturale, aiuto allo sviluppo e lotta contro l'estremismo e gli atti di terrore. Bisogna riconoscere che il problema è più vasto".

Siria, no a soluzione con bombe - Parlando della Siria il presidente del Consiglio ritiene che il problema non si possa risolvere con "bombardamenti" e ha aggiunto: "Commette un errore chi immagina, dopo aver teorizzato l'esclusione della Russia da tutti i formati, di appaltare totalmente la questione della Siria alla Russia e ai suoi alleati. Non si risolvono le questioni internazionali con interventi spot".

Immigrazione, Renzi: "Salvini è un mistero in cui non mi addentro" - Tornando a parlare della situazione dei migranti, il premier non ha evitato di lanciare una frecciata al leader della Lega Nord: "Come sia possibile che vi siano leader politici che sulla questione migranti passano da 'tutti a casa loro' a 'li ospito nel mio bilocale', è un fenomeno di sociologia politica che appartiene al mistero sul quale non mi addentro".

Renzi: "Europa a 28 è è troppo o troppo poco" - Per Matteo Renzi l'Unione Europea deve aprirsi all'area balcanica: "Negli ultimi 20 anni abbiamo allargato l'Europa da 15 a 28. Io continuo a pensare che sia stato un allargamento o troppo grande o troppo piccolo. L'Europa a 28 così com'è o è troppo o è troppo poco". E proseguendo sull'area europea ha aggiunto: "Nel 2017 vorremmo dedicare un'attenzione particolare a ricordare il 1957, l'anno in cui venne firmato il trattato di Roma". Il premier ha anticipato che verranno organizzati ""eventi ad hoc, partendo dai sei Paesi fondatori dell'Ue".

"Politica economica Ue non ha funzionato" - Secondo il presidente del Consiglio la politica economica dell'Ue, in questi anni, non è stata efficace: "Ogni giorno che l'Italia mette un tassello nel complicato mosaico delle riforme conquista più diritto e credibilità per dire che si può ragionare di governance. Ma la politica economica europea di questi anni non ha funzionato".

"Cuore dell'Europa è la sua periferia" - Matteo Renzi ha invitato a osservare con attenzione l'area del Mediterraneo: "Centro dell'Europa oggi è sua periferia, oggi cuore dell'Europa è il suo confine, oggi paradossalmente la mappa Europa ha un valore maggiore sulle sue frontiere. Sei mesi fa queste cose le dicevamo da soli o con pochi altri, come Malta, ora siamo in compagnia".

L'invito al Parlamento: "Renda l'Italia più forte e solida" - Il presidente del Consiglio ha poi inviato un invito al Parlamento affinché "aiuti tutti e tutte a esser capaci, per il futuro dell'Europa e del mondo di un'Italia più forte e più solida di quanto sia stata fino a oggi". "Terminato il percorso delle riforme - ha aggiunto Matteo Renzi - l'Italia potrà essere riferimento in Europa e nel mondo. Finita la parte dei propri compiti a casa, è nelle condizioni di portare la propria voce in questi consessi. E allora non sarà più forte l'Italia ma l'Europa, perché in questi anni è mancata la voce dell'Italia nei consessi che contavano, qualcuno dice per incapacità, qualcuno per complotto".

Camera approva risoluzione, sì dei verdiniani - L'Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza relativa alle comunicazioni del presidente del Consiglio. Il documento è passato a Montecitorio con 303 sì, 101 no e 73 astenuti. I deputati di Ala, vicini a Denis Verdini, hanno votato il testo di maggioranza. Contro Lega e Forza Italia, astenuti i parlamentari M5S.