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Mattarella: "La Resistenza è la base dei valori della nostra democrazia"

Il Capo dello Stato al 70esimo anniversario della liberazione: "Dire no alla guerra e alle violenze disumane del nazifascismo: qui stanno le basi etiche della nostra democrazia e della nostra Costituzione"

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"La rivolta morale del nostro popolo contro gli errori della guerra, contro le violenze disumane del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario non è esercizio da affidare saltuariamente alla memoria.

Stiamo parlando del fondamento etico della nostra nazione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato con questo messaggio la ricorrenza del 25 Aprile, anniversario della Liberazione.

"Costituzione strada maestra"

- Intervenendo al Piccolo Teatro di Milano, il Capo dello Stato ha poi sottolineato che "è la Costituzione il frutto principale del 25 aprile. E' la pietra angolare su cui poggia la civiltà e il modello sociale che i nostri padri ci hanno lasciato. Ed è anche la strada maestra sulla quale camminare ancora".

Ha poi esortato così la nazione: "Abbiamo una strada non facile davanti a noi. Ma le nostre radici hanno ancora molta linfa. I nostri padri ci hanno dato moltissimo e onorarli, per noi, comporta l'onere di compiere nuovi passi. La festa della Liberazione è un incitamento a tenere la schiena dritta, ad essere fedeli a noi stessi".

"Diritto al lavoro"

- Mattarella ha sottolineato l'importanza di "unità nazionale e democrazia, beni tanto preziosi quanto deperibili. L'unità del Paese esige che le fratture sociali provocate dalla crisi economica siano ricomposte, o quantomeno medicate, con azioni positive. Il diritto al lavoro è la priorità delle priorità se vogliamo rispettare l'impronta personalista della Costituzione".

Appello ai partiti e alle istituzioni

- Si è poi rivolto ai partiti augurandosi "che, nella libertà del confronto politico, si possano trovare convergenze finalizzate al bene comune". E ancora: "Oggi è la festa della libertà di tutti: una festa di speranza ancor più per i giovani. Battersi per un mondo migliore è possibile e giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile".

Ha poi aggiunto: "Per noi democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità. Vuol dire lotta severa contro la corruzione. Vuol dire contrasto aperto contro le mafie e tutte le organizzazioni criminali. Sono una piaga aperta nel corpo del Paese".

E ha continuato esortando le istituzioni: "Nella lotta alla corruzione e alle mafie le istituzioni devono tenere la guardia alta e chiamare a sostegno i tanti cittadini e le associazioni che costituiscono un antidoto di civismo e di solidarietà".

"Mediterraneo sacrario speranze stroncate"

- Il Capo dello Stato ha rivolto un pensiero all'emergenza sbarchi dicendo: "Il Mediterraneo è diventato il sacrario delle vite e delle speranze stroncate di centinaia di donne, uomini, bambini, in fuga dalla guerra, dalla persecuzione, dalla fame" e soffermandosi su "questi giorni drammatici". Si è inoltre rivolto alla "nostra Europa" dicendo che "si gioca la sua credibilità e il suo stesso futuro: senza la consapevolezza del proprio ruolo nel mondo e senza solidarietà non è Europa".